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Drifted Entities Vol. 2: lo spazio astratto di Healing Force Project

Avevamo lasciato Healing Force Project, alter ego di Antonio Marini, con l’uscita di Drifted Entities Vol. 1 (2022), un disco capace di spaziare fra elettronica, dub e jazz nella forma più d’avanguardia possibile, riportando alla memoria quel Music is the Healing Force of the Universe (1970) di Albert Ayler, fonte d’ispirazione massima per la musica di Marini, come testimonia anche il nome del progetto.

Se nel capitolo precedente a prendersi la scena erano coordinate spaziali e sfuggenti sublimate in brani completamente liberi di assumere forme differenti, nei cinque pezzi del sequel, Drifted Entities Vol. 2, in uscita il 17 marzo 2023 per Beat Machine Records, è una predisposizione per le atmosfere astratte ad entrare prepotentemente in gioco.

Il respiro generale è ancora quello della forma ibrida, capace di amalgamarsi con le influenze più disparate, ma si avverte anche una rarefazione quasi inedita. Così, in apertura, Future Space Expolration declina in chiave IDM le sonorità space del disco precedente su dei bassi funky, in perfetta continuità con i ritmi di memoria free jazz della successiva Adrift In the Stratosphere.

Vehicular Activity è un’incursione diretta nelle reminiscenze elettroniche di scuola kosmische sia per i salti sbilenchi dei synth che per l’imprevedibilità nel finale con il passaggio improvviso ad un esperimento à la big band; Thinking Outside the Box è la quota classica del disco con repentini tocchi di pianoforte a ricamare il tappeto che fa da appoggio per gli altri strumenti in gioco. Chiude It’s Your Brain Food, un inaspettato viaggio verso territori esotici e lontani che ben sintetizza quanto ascoltato nel disco, esplicando in forma geografica l’eclettismo musicale di Healing Force Project.

Drifted Entities Vol. 2 inizia là dove finiva il prequel, allargando il discorso e non fossilizzandosi sui suoni che permeavano il primo capitolo. Ma non c’erano dubbi: la musica di Antonio Marini fa ancora una volta dell’imprevedibilità il suo cavallo di battaglia. Il rischio è quello di perdere un po’ il focus generale vista l’ampia mole di influenze ma abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare Healing Force Project proprio per questa propensione al rischio. E va bene così.



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