Not A Citizen: sulla rotta Londra – Berlino
Cristóbal Jimenez Van Cauwelaert aka Not A Citizen è un polistrumentista e produttore cileno di base a Londra. La sua musica è un meltingpot di hip-hop, breakbeat minimale, jazz e atmosfere trip hop, un sound urbano che riflette l’esperienze di Cristóbal nelle metropoli europee.
Pubblicato il 5 novembre 2021 per Some Other Planet Records, il nuovo album del musicista cileno, 13189, è una raccolta di canzoni scritte tra Londra e Berlino. Un disco affascinante, in grado di catturare l’estetica delle due capitali europee ricreando l’esperienza urbana vissuta da Not A Citizen.
L’Lp si apre con le sonorità cupe di 13189 in grado di ricreare l’atmosfera della notte berlinese. Un mix tra un beat hip hop,il suono lounge del sax e i fraseggi jazz della chitarra per un cocktail da bere tutto d’un fiato.
Il suono polveroso di Frogs è il ritratto di un paesaggio notturno dalle melodie volutamente semplici e malinconiche e dalle ritmiche prese in prestito dal trip hop. Ne viene fuori una canzone nella quale l’elemento principale è la voce dacoroner di Van Cauwelaert con una coda elegante che profuma di jazz.
Broke Again è in odore di Dj Shadow e Portished. La quarta canzone mescola un sax sornione, la voce scura, un pattern di batteria e chitarre blues per uno dei brani più maturi del disco.
Non mancano momenti più tirati come Black and Blue Cheese, la canzone cattura la mancanza di empatia del cupo momento storico che stiamo vivendo con Not A Citizen in grado di fondere la ruvidità del garage punk con l’eleganza del jazz. Il finale è affidato al ritmo lento di The Last Dusk, un brano suadente mosso da un senso di solitudine.
13189 non è di certo un album rivoluzionario, ma chi se ne frega! Non ci aspettavamo da Not A Citizen un disco che cambiasse le regole del gioco. Eppure l’album è un lavoro onesto, che suona bene, con una formula consolidata che saprà far felici gli amanti delle sonorità cupe.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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