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I Fragments di Body/Negative

Titolo eloquente di un album di sette brevi pezzi, in cui l’ambient fonde tutto in una resa da vecchio vinile, il cui contenuto è però profondamente contemporaneo e sperimentale. Questo è il lavoro di Body/Negative, nome che nasconde il ventiduenne polistrumentista e produttore queer Andy Schiaffino.

In uscita il 23 ottobre per la Track Number Records, Fragmentscombina trame ricche, il sibilo nostalgico del nastro e le registrazioni sul campo in scorci di brani costruiti in loop”. Brevi e brevissime visioni musicali per un totale di 15 minuti: Gnossiennes e Gymnopedies di un Satie contemporaneo, ad evocare la formazione classica e pianistica di Andy.

“Fragments è un’esplorazione approfondita di concetti introdotti per la prima volta nell’Ep di debutto Epoche, pubblicato a marzo 2019 su Dune Altar Records. L’album vive tra due mondi: un mondo inquietante e decadente di voci disintegrate con pianoforti giocattolo plinky e un mondo etereo di chitarra carica di riverbero.” La polarità delle componenti sonore è la stessa dei temi trattati: luce e oscurità, morte e vita.

Figure 8 apre l’album; si tratta della cover di una vecchia canzone del programma per l’infanzia Schoolhouse Rock, resa popolare dalla versione di Elliott Smith. Nel pezzo i suoni ricordano vecchi carillon e usurati vinili; la sensualità si avverte in maniera via via più distinta dentro un’atmosfera rarefatta e prende corpo nelle scelte visive del videoclip.

Andy Schiaffino crea reminiscenze e ricordi di vecchi pezzi ascoltati da bimbi, di melodie al piano prese da vecchi dischi, di sghembi accordi di chitarra usurati dal tempo e addolciti nel loro metallico suono da melodie vocali sussurrate. La resa è quella di un colore molto chiaro e ovattato nella mente di chi ascolta, una nebbia che lascia intravedere i contorni delle cose costruite dal suono nell’immaginazione: vecchi carillon, nastri ingialliti dal tempo con ricordi di estati fra gabbiani e lontane voci di bimbi, maree che salgono e scendono, stranianti melodie di note di chitarra e piano.

L’ascolto di queste brevi incursioni che, grazie ad un fugace tocco di emozione, tirano fuori l’anima, è consigliatissimo in cuffia.




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