Care, un varco verso uno spazio iperreale
ZULI torna su Subtext con il nuovo Ep Care, un’estensione intima e vibrante del suo ultimo Lp Lambda, pubblicato nel Luglio del 2024.
Composto da due remix e due brani originali, l’Ep prosegue il percorso di ricerca intrapreso circa cinque anni fa nel suo studio al Cairo dal producer egiziano, portato avanti poi a Berlino negli ultimi due anni.
Care ruota attorno alla title track, un brano emotivamente coinvolgente, che nasce da field recordings catturati dallo stesso artista: il suono di un tintinnio ottenuto picchiettando il manico di una chitarra combinato con il rumore di un incidente d’auto trasformato in rissa in strada, manipolato sapientemente da Zuli si trasforma in una traccia intrisa di malinconia e speranza. Da questa produzione si percepisce la complessità di un lavoro che fonde moderazione e massimalismo, creando un’esperienza sonora unica e profondamente umana.
Di tutt’altra matrice, Elysian Blue è un brano avvolgente nato da melodie semplici che si sviluppano lentamente, esplodendo infine in frammenti elettronici destrutturati. Zuli riesce così a coniugare una visione minimalista e destrutturante della techno-trance da rave anni ’90 con una raffinata sensibilità post-Idm, creando un sound che è al tempo stesso potente e sofisticato.
Il remix di Ast, realizzato dal producer tedesco Ludwig Wandinger, trasforma l’originale base distorta e fluida, estraendone l’essenza R&B in cui il soul si mescola a rifrazioni digitali lucenti. Da questa fusione nasce una texture sonora calda e sensuale, impreziosita da sperimentazioni allucinogene e avvolgenti.
Il secondo remix, quello di Myth, è stato realizzato dal produttore berlinese bod [包家巷], che ha sovrapposto il proprio testo alla struttura strumentale dell’originale, dando vita a una composizione ibrida in grado di esprimere il malinconico e incessante desiderio insonne che descrive il substrato emotivo dell’originale.
La combinazione di elementi eterei e ritmi pulsanti fa di Care un varco verso uno spazio iperreale, in cui l’introspezione diventa inevitabile e la contemplazione si apre come naturale conseguenza. Anche nel caos vibrante della musica da club, queste tracce invitano a un viaggio interiore, tra realtà e illusioni, stimolando una riflessione profonda al di là del rumore circostante.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.