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Thom Yorke alle prese con la colonna sonora di Confidenza

Confidenza è la storia di Pietro, un professore di liceo che ha una relazione, una volta diplomata, con Teresa una sua ex studentessa. Un giorno lei gli propone di confessarsi vicendevolmente un segreto mai detto a nessuno. Il nuovo film di Daniele Luchetti è un thriller psicologico tratto dall’omonimo romanzo di Domenico Starnone. La colonna sonora a cura di Thom Yorke esce per XL Recordings in digitale il 26 aprile, su vinile e CD il 12 luglio.
Confidenza è la seconda colonna sonora che il frontman dei Radiohead ha scritto per un film di un regista italiano dopo Suspiria di Luca Guadagnino.
La soundtrack è stata prodotta da Sam Petts-Davies (Suspiria, The Smile Wall Of Eyes), e vede Petts-Davies e Yorke lavorare ancora con la London Contemporary Orchestra insieme a un ensemble jazz che comprende Robert Stillman e il membro dei The Smile Tom Skinner.
Yorke accosta le immagini del film ad una mistura di elettronica, rumorismi e musica classica molto evocativa, dodici tracce tra le quali spiccano soprattutto i brani cantati.
Ad aprire il disco The Big City che combina le orchestrazioni classiche con partiture elettroniche, una linea melodica dolce e le parti vocali che vengono frammentate diventando un tutt’uno con il beat.
A seguire Knife Edge è un brano misterioso e ondivago, una trama morbida e malinconica incentrata su strati di synth sinuosi, un’unica formula ripetuta dal principio alla fine, perfettamente uguale, che va ad incorniciare l’ipnotica voce di Yorke.
Prize Giving invece suona come se i Radiohead si mettessero a comporre musica jazz: emerge subito un dialogo tra i fiati e la sezione ritmica composta da batteria e contrabbasso che porta ad un primo passo verso la liberazione collettiva proseguita con Four Ways In Time. La narrazione si carica di pathos con le progressioni degli archi, un lento crescendo di violini e violoncelli introduce la voce di Thom, un continuo oscillare tra momenti orchestrali ed altri accompagnati dall’elettronica rendono il brano accattivante e mai monotono.
La scrittura musicale di Thom Yorke è parecchio riconoscibile e qui non regala particolari imprevisti: anche senza le immagini, le musiche non faticano a tradursi in una significativa esperienza d’ascolto, con la bellezza glaciale e drammatica delle parti orchestrali che si traducono in uno dei punti di forza dell’album.



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