Il piano che va forte!
È uscito il 22 febbraio 2019, Interludi Ep, nuovo lavoro per il pianista e compositore Stefano Guzzetti, pubblicato per la sua etichetta, la Stella Recordings.
Interludi vede Guzzetti la collabozione di Gianluca Pischedda (Violoncello), Sara Meloni (Violino), Giulia Dessy (Viola) oltre che della splendida voce soprano di Elena Schirru nel brano di apertura, Why Do You Love Me?.
Profondo, toccante, cinematografico sono questi gli aggettivi che si addicono a Why Do You Love Me?, la prima delle tre tracce è avvolgente e sontuosa, con il piano pronto a dialogare con gli archi.
Guzzetti dipinge le melodie: gli archi e l’elettronica, mai invadenti, hanno il compito di portare l’ascolto ad un livello superiore.
C’è tanta malinconia nei suoni brani delicati e fragili, che trovano però speranza e sollievo con Because of You, tanto da avvicinare la composizione neoclassica al mondo del pop. Le stratificazioni rendono la traccia un muro armonioso, una coperta con la quale trovare rifugio durante una notte tormentata.
Per finire arriva la celestiale Blurred in the Distance, una poesia per le orecchie, quelle note leggere che ci fanno sentire sospesi. Se il vero protagonista è il pianoforte, gli archi non sfigurano come comparse; insieme danzano e ci portano per mano in un luogo incantato dove sentirsi protetti.
Come uno scrittore che fa scorrere la sua penna su un foglio di carta cercando di raccontare con le parole sensazioni ed emozioni, così le dita di Stefano Guzzetti scivolano sui tasti del piano per cercare di immortalare attraverso le note malinconia e romanticismo.
Interludi è una piccola gemma, uno scrigno che custodisce tre perle rare donate da Stefano Guzzetti.
L’Ep vanta inoltre la collaborazione con Chris Bigg che si è occupato dell’artwork, il graphic design reso celebre soprattutto per i suoi lavori per gli artwork dell’etichetta inglese 4AD.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.
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