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AVES RARAS: il kraut da baccanale dei San Leo

Se può sembrare astratto e a tratti immotivato parlare di rock psichedelico nel 2023, fortunatamente ci sono dei progetti come i San Leo che vale ancora la pena trattare. Il merito è una proposta decisamente traversale, che parte dal psych rock per sfociare in lunghe cavalcate sciamaniche di natura kraut, fino a toccare anche il noise e l’ambient nell’accezione più tribale possibile.

Duo chitarra e batteria, i romagnoli Marco Tabellini e Marco Migani hanno giustamente ricevuto il plauso unanime della critica con l’ottimo Mantracore (2020), quello che è a mani basse il loro album più maturo. C’è quindi una certa attesa per il sequel, AVES RARAS, in uscita il 17 novembre 2023 per Bronson Recordings, e sin dal primo ascolto si evince la volontà del duo di estremizzare ulteriormente il proprio percorso sonoro.

La formula è quella già ascoltata e consolidata nei quattro dischi precedenti, ma l’impressione è che in questo caso la ricerca sia votata verso un suono ancora più diretto e senza fronzoli, come dimostra la lunga ARIES in apertura. C’è ancora quel, per l’appunto, “mantra core”, come loro stesso lo definiscono, con una batteria energica e instancabile, tesa ad accompagnare la chitarra per poi emergere gradualmente, così come c’è ancora la fascinazione per i droni e la ricerca dei climax di natura post-rock. Una fusione tra kosmische musik anni ’70 e suoni provenienti dalla Kranky Records che per l’occasione sembra essere velocizzata se non esasperata, nel senso più puro e ancestrale del termine.

I momenti di stasi non mancano nemmeno in AVES RERAS, eppure, come in un baccanale sfrenato, è piuttosto la ricerca del guizzo esplosivo ad essere al centro, come dimostra la breve ma intensa J!OY, un vero e proprio omaggio ad una psichedelia “classica”.

Il minutaggio aumenta di nuovo con FUTURA 2000, che riesce nell’impresa di essere il pezzo più ipnotico in un disco in cui di certo non manca la concorrenza: echi rarefatti e percussioni costanti tracciano un vortice in cui è solo l’intervento improvviso della chitarra a destare l’ascoltatore da un torpore lisergico. Chiude AL.AY, perfetta coda semi-noise per mettere un punto temporaneo al rituale appena terminato.

AVES RARAS probabilmente non raggiunge le vette del precedente Mantracore, ma testimonia, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la capacità dei San Leo di dar vita ad un sound unico e particolare.

Un’eccellenza italiana.



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