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Mirek Coutigny:  la forza della collettività

A due anni dalla pubblicazione di The Further We Ventured (Vynilla Vinyl / Icarus Records), il pianista e producer belga Mirek Coutigny ha realizzato un nuovo ed emozionante lavoro discografico, Through Empty Landscapes and New Beginnings, ispirato dal romanzo della scrittrice canadese Emily St. John Mandel Station Eleven.

La nostra società attuale è caratterizzata da frammentazione e polarizzazione, l’apocalisse è dietro l’angolo e la paura governa il mondo. Coutigny risponde attraverso l’album a quella distopia con una storia di connessione e resilienza in cui contrappone la speranza come forza positiva alla paura.

La stessa connessione il nostro l’ha ricercata con i membri della sua band, Jolien Deley, Jonathan Bonny e Klaas Tomme, creando un lavoro collettivo e affinando sia le canzoni sia il suono.

Il disco si apre con un intro (Day 0) pieno di energia, di suspense, pronto a crescere rapidamente trasformandosi in una tempesta di suoni ottenuta dall’interazione tra gli archi e l’elettronica.

A seguire The Road presenta una sovrapposizione tra arpeggiatori semplici e d’atmosfera con il suono grandioso degli archi per creare pattern drammatici. Con l’ingresso del piano e della batteria la traccia diventa una composizione avvolgente e ricca di suggestioni date dalla dicotomia tra la calma e un’energia implacabile ed estatica.

In bilico tra musica classica contemporanea e musica da camera, We Want To Be Remembered funge da collante con il lavoro precedente spiccando per pathos e melodia sublime. Mentre con Survival Is Insufficient Coutigny realizza un brano orchestrale altisonante: un inizio frizzante dato dal dialogo tra fiati ed elettronica stimola fin da subito la curiosità dell’ascoltatore. Quando entrano in gioco gli altri elementi il brano si trasforma in un caleidoscopico intreccio di timbri e suoni con il piano e la chitarra che giocano a rincorrersi.

Coutigny sposta l’attenzione dal suo mondo a quello del gruppo, alzando ulteriormente l’asticella con Through Empty Landscapes and New Beginnings. L’album si rivela maturo ed equilibrato connettendosi con l’ascoltatore attraverso un sound grandioso ed elettronico con spazio per batteria, chitarre e persino voce.



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