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Gamma Tag: l’esplorazione melodica di E-Saggila

Non è una dj come tante E-Saggila. Anche in un genere sempre più stereotipato come la techno, la producer irachena ma canadese d’adozione è riuscita negli ultimi anni a codificare un sound riconoscibile senza rinunciare ai set nei club più importanti d’Europa e non. Tra un’ospitata al Tresor di Berlino e l’altra, ha messo in fila dischi decisamente interessanti, su tutti My World My Way (2019), in cui il suo stile a metà fra industrial techno e deconstructed club riesce a farsi spazio nella marea di proposte che seguono questa scia. Dopo la parentesi ambient di Corporate Cross (2020) e il ritorno ai suoni industrial di Blaze (2022), il nuovo Gamma Tag, in uscita il 26 gennaio 2024 per Northern Electronics, prosegue il discorso musicale introducendo importanti novità.

Focalizzandosi maggiormente sulla componente melodica, l’impressione è che E-saggila abbia osato ancora di più, spingendosi oltre i limiti del genere e strizzando l’occhio agli elementi progressive electronic di Corporate Cross. Prendiamo l’opening Amnesiac: un pezzo misurato, una sorta di industrial digitale dai ricordi robotici, in cui l’elemento clubbing viene talmente destrutturato da essere quasi irriconoscibile.

Certo, non manca un’attenzione doverosa per gli elementi ritmici, come evidenziano le percussioni esotiche di Every Voice at Once, ma la componente melodica e le fascinazioni progressive permangono anche negli echi space di N3N, sicuramente il brano più ballabile tra i primi tre. Dinamiche riscontrabili solo in parte nell’infervorata title track, in cui ritmi indiavolati ed euforie lisergiche danno vita alla perfetta sintesi tra industrial techno e deconstrcuted club prima citata, mentre già la successiva Tick riporta l’atmosfera su lidi più placidi. In chiusura, Stalking Star è una piccola gemma che ricorda molto da vicino i lavori più ambient della producer.

Meno a fuoco ma anche più complesso dei precedenti, Gamma Tag è un disco che non arriva subito. E-Saggila getta il cuore (ed il sound) oltre l’ostacolo e procede con un’esplorazione, soprattutto melodica, a tratti inedita; poi, certo, non tutte le ciambelle riescono col buco e il cambio di intensità rispetto ai precedenti lavori è sicuramente avvertibile, ma è comunque da lodare la costante capacità da parte della producer di reinventarsi e contaminarsi.



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