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Continuous Miracles, Vol. 2: suoni ibridi e improvvisazione d’avanguardia

Re Mida della scena sperimentale internazionale dell’ultimo decennio, Valentina Magaletti trasforma davvero in oro tutto ciò a cui mette mano. Spaziando di genere in genere, dotata di una curiosità musicale fuori dal comune, i suoi innumerevoli progetti hanno messo in luce un sound in continua evoluzione; per citarne qualcuno, il duo avant-garde jazz Tomaga con il compianto Tom Relleen, il rock sperimentale dei Moin, il dub degli Holy Tongue, la psichedelia dei Vanishing Twin e per ultima, oltre una lunga serie di album in solo a metà fra libera improvvisazione ed elettroacustica, la collaborazione con Zongamin in Suono Assente, uscito pochi mesi fa.

Una lista che potrebbe allungarsi ed effettivamente all’appello manca ancora il trio Better Corners assieme a Matthew Simms e Sarah Register che nel debutto Modern Dance Gold: Vol. 1 (2022) ha messo in luce sonorità a tratti impossibili da etichettare, spaziando fra dark ambient, drone, noise ed addirittura musica concreta.

Il sequel, Continuous Miracles, Vol. 2, in uscita il 3 novembre 2023 per The State51 Conspiracy, continua e allarga il discorso proponendo sei brani ibridi in cui è di nuovo un ambient/drone estremamente sui generis a spiccare, di cui Modulating De Niro è un’abissale intro oscura, con melodie sotterranee che man mano prendono forma grazie a cori spettrali.

Percussioni e campane dirigono il mantra rituale di Cremated Pets, mentre la lunga e travolgente Career Test ha le caratteristiche di una jam d’avanguardia, con rumori e sussurri da seduta spiritica ad aprire un climax post rock di una decina di minuti.

La seconda parte del disco regala un divertissement “colto” come il surf rock alienato di Cher’s Autotune Lives With My Ex, ma soprattutto la suite Continuous Miracles in chiusura, apice dell’album: come nel brano “gemello” Career Test anche in questo caso i contorni sono quelli di una libera improvvisazione che ricorda da lontano una jam (addirittura inizialmente la durata sfiorava i quaranta minuti), ma in questo caso è il piano a fare da protagonista, sostituendosi al krautrock ascoltato nella seconda parte dell’altro pezzo.

Continuous Miracles, Vol. 2 riesce nell’ardua impresa di essere uno dei progetti più sperimentali di Valentina Magaletti e la concorrenza non è poca. Il trio dà vita ad un lavoro forse meno ostico del precedente, ma ricco di sfaccettature ed esplorazioni prive di compromessi.

Una sicurezza.



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