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Le stratificazioni melodiche di Texture Droite

Tramite il blog Mowno.com l’artista francese Texture Droite ha presentato al pubblico il suo ultimo album Vibrant Pixel uscito il 9 ottobre 2020 per l’etichetta Slab Note. Si potrebbe definire un’irresistibile attrazione, quella di Texture Droite, per la musica e l’oggetto sonoro in sé, ad averlo reso uno dei produttori più seguiti e conosciuti in Francia.

Con il suo percorso artistico iniziato partendo dai collage su cassette audio, realizzati negli anni dell’adolescenza, fino alla sua totale immersione nello scratch e nel giradischi in prevalenza, rendendo questi ultimi, con i campionatori ed in seguito i synth, i suoi tracciatori melodici preferiti e per così dire, i suoi sostanziali strumenti musicali.

Una sottile evoluzione combinata di elementi velatamente malinconici, di delicate immersioni sonore e sincero ritmo aspro scelto dall’artista per creare un’omogeneità sonora e densa, sensuale e coinvolgente.

Un retroscena granuloso dove emergono stratificazioni melodiche, sintetiche ed ipnotiche, dove il collegamento immagine-suono opera, varia e trae spunto da trame astratte e lente, seguendo gli strati emotivi con sobbalzi e battiti, costruiti per arricchire l’invenzione di slanci ed urti colorati.

Dieci tracce che iniziano in modo genuinamente energico sull’intenso Hi res vagueness, in apertura album, dall’impasto sonoro molto bello, capace di stuzzicare subito un rapido interesse, e poi si scivola in ambito fosco e profondo in Full speed on the wrong lane, traccia d’inalterata energia che mantiene la dose accattivante ed equilibrata dell’inizio.

Composizioni intrise di elaborazione pulsante e di movimento battente, piacevolmente uniti alla costruzione del mistero e del buio che riescono in maniera verosimile, gli spazi emergono ampi ed oscuri per coinvolgere e sedurre, la linea compositiva attiva ed energica si fa talvolta rimbalzante e sperimentale, arrivando a manifestare quasi un classico ritorno; l’andamento fluido ed insistente di Under harmonic flurry ripropone l’incantesimo incalzante, per Soft voices lo slancio melodico è totale, dal finale appagante.




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