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Ci sono pugnali nei sorrisi degli uomini

(William Shakespeare, Macbeth)

 

Swanz The Lonely Cat è il progetto drone / unconventional folk di Luca “Swanz” Andriolo, già frontman dei piemontesi Dead Cat in a Bag. Sette anni fa l’esordio con l’album di cover Covers On My Bed, Stones In My Pillow, oggi Swanz mette in scena una suggestiva interpretazione musicale dell’ultima delle quattro grandi tragedie di William Shakespeare, Macbeth.

Pubblicato il 25 gennaio 2024 per le etichette indipendenti Toten Schwan (italia) / EEEE (Svizzera), Swanz The Lonely Cat’s Macbeth è un lavoro ambizioso che ruota attorno ai temi della tragedia (ambizione, sete di potere, violenza ma anche sui sensi di colpa).

Due brani per quasi un’ora di musica noir alimentata da droni, suoni cupi e suggestivi, elementi harsh noise accompagnano testi spaventosi dando vita ad un’opera che si colloca fra musica, teatro, immagine e poesia.

Ma veniamo alle due composizioni del disco: A Walking Shadow che deve il titolo ad una famosa battuta dal monologo finale di Macbeth, Life’s but a walking shadow, a poor player, inizia con un concentrato di suoni e linguaggi che vanno a collidere, clangori metallici e droni vengono stratificati fino a formare un vento freddo e cupo percorso da elementi acustici. Lentamente la cupa matassa viene dipanata lasciando intravedere momenti di luce, sprazzi di suoni ambientali in contrasto con i rumori noise.

Nella parte centrale della strumentale Swanz ricama una trama ipnotica, misteriosa e apparentemente tranquilla, un’imponente architettura gotica rende ancora più inquietante la traccia mentre quest’ultima lentamente decade lasciando spazio a voci cupe accompagnate da stridori, tintinnii e ritmiche incessanti che contribuiscono a creare un’atmosfera ansiogena e inquietante.

A seguire Macbeth Suite si apre con una tenebrosa texture dark-ambient, un riflesso d’inquietudine nerissimo e opprimente, un incedere lento cadenzato dai suoni percussivi, dai clangori metallici e dalla fisarmonica che popolano questo paesaggio sonoro. Più si va avanti e più la composizione diventa creepy, una trama dal sapore cinematografico con le corde pizzicate degli strumenti che conferiscono pathos alla narrazione.

A Swanz The Lonely Cat va il merito di essersi concentrato sulla potenza narrativa del suono, sull’uso dei timbri per riuscire al meglio a riprodurre l’atmosfera estremamente tetra, a tratti apocalittica di Macbeth.

Al termine dell’album scatta l’applauso!



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