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Un album da ascoltare ad occhi chiusi: I racconti delle nebbie

Negli ultimi anni in Italia abbiamo avuto diverse esperienze di unioni tra letteratura e musica, basta pensare alla coppia Emidio Clementi/Corrado Nuccini e ai loro progetti Notturno Americano, seguendo il percorso artistico di Emanuel Carnevali, e Quattro Quartetti, ispirata trasposizione in musica e spoken word dell’omonimo capolavoro di T.S. Eliot. Ma Paolo Benvegnù e Nicholas Ciuferri hanno una sostanziale differenza: ad essere musicati sono proprio i racconti tratti dalla raccolta Alberi dello scrittore classe ’81, che dà voce e anima ai suoi stessi testi. Ed è dal loro incontro che nasce I racconti delle nebbie, in uscita il 1 marzo 2019 per Woodworm, un lavoro tra musica e parole dalle forti tinte introspettive ed emozionali, che prende vita dopo la serie di concerti che i due hanno presentato nel 2018.

Sono nove i racconti di Ciuferri musicati e trattano temi diversi fra loro ma strettamente legati dall’intensità e dalla forte carica passionale onnipresente in ogni traccia. Benvegnù riesce ad entrare nell’intimità di ogni testo e il suo lavoro alle chitarre, sintetizzatori, pianoforte e drum machines è minuzioso e accorto, così com’è preziosa la presenza di Nicola Cappelletti, violino, basso e programmazione in metà dei brani, come l’introduttivo E tu credi in Dio?, undici minuti essenziali per presentare l’intero lavoro, un biglietto da visita che racconta la storia di un manager che scopre la sua omosessualità dopo un amore clandestino con uno stagista.

Servizi tratta il tema della prostituzione maschile, spesso sottovalutato, e del distacco con cui il ragazzo affronta questa situazione. Tra i brani più interessanti c’è sicuramente Finestre, in cui i due autori dell’album si scambiano i ruoli e la voce possente e cavernosa di Benvegnù è accompagnata dalla chitarra di Ciuferri, per un racconto sull’amore e sulle trasformazioni che subisce nel tempo. Sulla stessa falsa riga anche Se Solo Potessi, un addio fra due innamorati legati da imprescindibili differenze fra loro. Chiudono la struggente Olocausti quotidiani e la tragicomica Ford Focus.

I racconti delle nebbie è un esperimento ben strutturato e complessivamente riuscito, nonostante non siano assenti diversi momenti meno ispirati e talvolta noiosi, complice anche una durata piuttosto lunga, circa un’ora e dieci minuti, soprattutto in rapporto all’album. I racconti delle nebbie è un lavoro non per tutti, ma capace di prendere e trascinare l’ascoltatore, travolto da un’intensa alchimia emotiva.




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