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Marcello Liverani e la liberazione del sé

Il 2021 è stato l’anno di Marcello Liverani apprezzato dalla critica per l’album Shapes e l’Ep Der Wanderer con i quali il compositore cagliaritano si è messo in mostra grazie alle sue composizioni dal gusto raffinato, emotivamente impervie, e un mix di suoni classici ed incursioni elettroniche.

Con How To fall down below the surface Liverani aggiunge un nuovo tassello alla sua carriera: il nuovo album pubblicato per Blue Spiral Records del è un lavoro profondamente introspettivo e intenso, a tratti doloroso.

Le dodici tracce mettono a nudo il compositore attraverso una catarsi che porta alla liberazione del sé, ogni brano  è allo stesso tempo meditazione, preghiera e totale resa al dolore esistenziale che attraverso l’uso curativo della musica si tramuta in pace e serenità.

Il primo capitolo, Chasing The Sky, rappresenta le due anime di Liverani: da un lato un leggero tappeto ambientale dall’altro progressioni minimaliste del pianoforte, insieme dipingono una texture eterea, un finestra sulla nostra anima che grazie al suono delicatoinizia a perdere peso esistenziale e a spogliarsi di tutte le sovrastrutture di ogni giorno.

A seguire Deeper cresce lentamente di tensione, con voci campionate e pulsazioni elettroniche che ruotano attorno ad un semplice motivo di pianoforte.Il brano ricorda le atmosfere di Olafur Arnalds e Bruno Bavota, conduce l’ascoltatore fino ad un momento epico ed orchestrale dando una sensazione di libertà.

Il cuore di How To fall down below the surface è costituito da The Greatest Void, un inizio affidato ai droni che compongono una sognante texture ambient sulla quale si poggiano le spiazzanti note del piano, cariche di sentimenti nella loro semplicità. Il quarto brano parla di dolore e di come, quando siamo in grado di accoglierlo, anche questo possa trasformarsi in pura bellezza.

Anche Where I Come To An End è una traccia tutta in salita, stavolta Liverani sfocia in un post-rock avvolgente con i sintetizzatori intarsiati da un beat minimalista che sa scavare fino alle corde più profonde dell’anima. Il finale dal sapore Seventies è lasciato all’improvvisazione dei synth.

Nel disco non mancano momenti crossover come Hapatek nella quale la musica classica contemporanea incontra il rock, ne viene fuori una musica cinematica in grado di generare un senso di liberazione spirituale e fisica.

How To fall down below the surface è un lavoro equilibrato, curato nei dettagli, che conferma le capacità compositive del nostro. Ancora una volta Marcello Liverani realizza un album sincero perché sa parlare col cuore.




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