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Retrospective: un album scenografico e narrativo

“Il progetto Julian Ross è stato costituito nel 2016 a Genova da Ettore Di Roberto (già co-fondatore del gruppo Port-Royal) e Andrea Comotto. Retrospective, il titolo del primo album, rappresenta l’incontro di due diverse visioni della musica che si fondono naturalmente l’una nell’altra.”  da https://silentflow.org/artists/

Distribuito dalla Silent Flow, Retrospective “contiene sei tracce che combinano ambient e post-rock, con strumenti suonati mixati con campioni in loop; le voci di discorsi storici sono incorporate nel mix, insieme alle registrazioni sul campo. Il risultato è una sorta di album concettuale sulle sfumature fuorvianti del tempo.

Scenografico e narrativo l’album apre con una sofisticata timbrica cordale, rintocchi e sfondi immobili; Mnemonic rievoca, mette a nudo atmosfere sonore nostalgiche intersecate da voci urbane dosate alla perfezione.

Le comunicazioni radio, l’intreccio di scorci vocali, il basso che si profila sullo sfondo, che muove su gradi vicini e assolve il moto perpetuo sono gli elementi del tessuto sonoro di Induction, mentre tonica ritmata e drums irriverenti costruiscono Of: una sorta di marea tonale che monta all’orizzonte dove stallo e moto si susseguono, le voci errano e ripercorrono discorsi silenziati, il nesso compare, e scompare.

Stringe l’animo e un po’ sorprende l’audio del gol di Maradona, così si poggia Lucid, quel goal prolungato dalla bocca del cronista latino, ricordo misto ad affetto, il profumo di celebrazione e felicità, l’impalpabile, l’irripetibile che si mostrano per un solo momento; lentamente si svuotano le atmosfere e diventano meno terrene, gli spazi ritornano ignoti, paralleli e lontani, sconosciuti, di lontana politica latina, liturgie profane, echi di natività periferiche, subbuglio; è il sogno lucido che non si fa mancare una citazione d’amore, forse.

Severo ed ordinato, il moto settecentesco divora battute e pozzi di memoria, voce di donna,vuoto sporco; Dreams poggia su ritmi dance discordanti, s’un cantabile di chitarra fuori all’aperto che si frantuma, s’un audio storico di parole in lontananza.

Un bel remix chiude l’album, Lucid torna più nostalgico ed emotivamente potenziato, minime le analogie con l’originale, da assaporare.



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