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Il Quadro di Troisi: il synth-pop onirico e cinematografico.

Entrambi sono produttori italiani riconosciuti a livello internazionale, entrambi amano la migliore cultura italiana e l’attore icona Massimo Troisi. Parliamo di Donato Scaramuzzi (Donato Dozzy) e Andrea Noce (Eva Geist) che debuttano insieme con il progetto Il Quadro di Troisi. L’album, omonimo, viene pubblicato dall’etichetta tedesca Raster, in collaborazione con il Terraforma festival.

L’ispirazione musicale si rinviene tra gli autori made in Italy sulla cresta dell’onda del pop dai lineamenti electro italiano negli anni ’80; in primis il maestro Battiato, i Matia Bazar e Lucio Battisti senza Mogol.

I testi sono fluviali. Tantissimi i riferimenti-cameo all’attore di San Giorgio a Cremano dalla quale prendono in prestito il nome. Il sound del dj e produttore romano è nel pieno synth-pop, e si corrobora alla perfezione con la voce leggiadra di Andrea Noce.

I suoni sintetici  – a tratti anche commerciali come nel caso di Non ricordi – si combinano maestosamente con altri strumenti. Il flauto in Sfere di Qi, il vibrafono in Intenzioni, i violini in rivoli di eco in Real.

Di una stridente bellezza, sarà anche per via della voce melodica e struggente, è la traccia Se ne va. Il synth gioca ad acchiapparello con un roboante ritmo mentre il pianoforte a coda si introduce di sbieco.

Il progetto è un’intuizione di spessore. Sperimentale, sì. Ma con i piedi saldamente piantati nella tradizione italiana. Chissà che non risiede proprio qui la forza creativa del duo, partire dal conosciuto per approdare con disinvoltura su piani sconosciuti.

Tale maestria compositiva, si deve anche agli arrangiamenti tecnicamente impeccabili, sinonimo di una virtuosa produzione alle spalle. Al lavoro hanno infatti partecipato Pietro Micioni  (Gazebo, Tiromancino, Marina Rei etc.), il pianista Alessandro Alessandroni Jr., la violinista Fiona Brice (Placebo, Kanye West, Boy George, etc.) e il vibrafonista di Paolo Conte Daniele Di Gregorio.

Un album di una ricercatezza musicale di indubbio rilievo, piacevole da assaporare per nutrire nostalgie lontane e voglie futuriste al contempo.




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