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L’input creativo di Ginevra Nervi

Dopo aver dato un assaggio del suo talento con l’Ep Klastòs e aver realizzato  le colonne sonore di Dante Fuga Dagli Inferi e Fuoco Sacro, la compositrice e produttrice ligure Ginevra Nervi pubblica il suo debut album, The Disorder Of Appearances, rilasciato il 10 giugno per La Tempesta International.

Un lavoro destinato a rimanere nel tempo, nato per lasciare una forte impronta nel panorama musicale italiano grazie ad un linguaggio musicale basato sull’esplorazione del timbro vocale attraverso l’utilizzo di diverse tecniche di manipolazione del suono.

L’album si divide in due nuclei: la parte centrale nasce come una lunga improvvisazione nella quale la voce riveste un ruolo fondamentale, utilizzata come uno strumento, diventa un suono primordiale che si mescola con l’elettronica codificando così un linguaggio unico e personale privo di parole. Nel secondo nucleo il suono diventa parola: qui compare un testo intellegibile, eseguito da una voce solista, ciascuno volontariamente ispirato dalle scoperte della meccanica quantistica, della fisica delle alte energie e dalla nascita della fisica contemporanea. La fascinazione per questa materia nasce dalla lettura di alcuni saggi di fisici del passato quali Heisenberg, Schrödinger, Planck, Dirac e contemporanei quali Rovelli e Rudolph.

Una serie di oscillatori aprono Variable Objects e danno il via a progressioni ritmiche e melodiche che danno slancio al brano. Dopo aver intrecciato il tema centrale, la Nervi lo manda in frantumi distorcendo la sequenza.

In Seven la voce diventa un suono ipnotico, modulato e sdoppiato come se fosse un synth. Da qui la struttura s’impreziosisce di vivaci pulsazioni e linee colorate di arpeggiatori contribuendo a formare un’eccitante struttura che spinge la traccia in una dimensione da club. A seguire Nine si sviluppa a partire da una complessa trama ritmica sulla quale la voce viene ripetuta in maniera mantrica fino a decelerare completamente. Appena riprende, il brano si evolve attraverso sonorità ipnagogiche trasformandosi in una produzione che prende le sembianze di una orchestra sintetica.

Zero è il brano che ha anticipato l’uscita del disco, un omaggio alla musica concreta francese, rivisitata in chiave attuale. La nona traccia realizzata a quattro mani con Iosonouncane nasce da una serie di campioni sonori puntellinati da pulsazioni elettroniche alle quali si aggiungono diversi strati di percussioni che amplificano il ritmo del brano ed un nuovo strato di texture elettroniche che ne diventano la melodia.

Con An interior of strange beauty Ginevra trasforma un brano elettronico in  una preghiera per i tempi bui. Spicca nella prima parte la voce cristallina della musicista di Genova che si appoggia su una trama elettronica di sfondo, lentamente quest’ultima viene frammentata in una ritmica discontinua utilizzata a sostegno di sezioni di archi, fiati e melodie eseguite da sintetizzatori.

The Disorder Of Appearances è un condensato sonoro di input creativi: l’album nasce da riflessioni sulle apparenze e sulle “illusioni”del mondo circostante. Vuole essere un inno allo spingersi oltre alle apparenze, andare in profondità, rompere il loop in cui l’uomo contemporaneo vive. Rieducare a guardare con occhi differenti quello che ilmondo attuale ci propone, risvegliarsi dal sonno mediatico in cui siamo immersi e tornare ad ascoltare ilcosmo.

Se con The Disorder Of Appearances Ginevra Nervi mostra già una grande maturità artistica e ottime qualità compositive, in futuro possiamo solo aspettarci dei piccoli capolavori di musica elettronica.




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