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Xuri tenta di emergere cercando una scintilla d’innovazione con Bedlam of Salt. Un’impresa difficile ma sentita

Bedlam of Salt è il quarto album creato e registrato da Xuri (precedentemente noto come Yuri), nato dopo un anno di assenza dalla scena musicale e dal desiderio di connettersi nuovamente con questo ambiente.

Negli ultimi anni Xuri si è fatta notare come una delle nuove voci più chiare nella scena sperimentale di Copenaghen, nota per il suo stile giocoso e per la sua produzione techno come Parietal Eye (su etichetta Amniote Editions di Mama Snake) e varie collaborazioni con Internazionale. Con Bedlam of Salt, Xuri sottolinea il suo suono caratteristico tipico dell’industrial arricchendolo di nuove collaborazioni, come la voce drammatica di Lueurs Nocturnes, e il sound della violoncellista Oliver Vaupel e del batterista Hasse Bruun.

In sole sette tracce l’ascoltatore ha l’impressione di trovarsi all’interno di una galleria di illusioni sonore nate dal mix di più correnti, più generi, più ispirazioni: quasi delle chimere sempre in movimento tra oppressione e libertà. Durante l’ascolto l’utente viaggia attraverso una serie di paesaggi sonori contrastanti, come se si trovasse immerso in un intrigane caleidoscopio di stati emotivi pronto a spaccarsi improvvisamente. Un continua lotta tra luce e oscurità, dove nel mezzo si trovano infinite sfumature di grigio che sottolineano l’eccentrico piacere di Xuri per la contaminazione.

Dall’apertura ripetitiva che induce alla trance Datura, Luciferin’s Trumpet all’inno ad alta intensità Kali’s Dance e allo sbarco inquieto ma tenero di A Scene of Calx, l’album offre un viaggio costante nel multiforme sconosciuto, agitando e impegnandosi in un movimento avvolgente e drammatico.

Ogni brano si concentra su un suono preciso, un’emozione scandagliata e avvolta di oscurità, circondato da un noise graffiante che non si risparmia ma anzi tende a raggiungere il suo estremo potenziale.

Bedlam of Salt si inserisce pienamente nell’universo mistico, e a tratti ostrico, dell’industrial, grazie alle proprie sonorità metalliche e alla propria struttura sempre in crescendo. Un’altra goccia musicale che purtroppo si perderà in un oceano vastissimo dove fare la differenza e risultare realmente innovativi è estremamente difficile.




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