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Un nuovo capitolo per Wrongonyou

Marco Zitelli, cantautore classe 1990, in arte Wrongonyou torna con un nuovo Lp, il secondo della sua carriera, il primo dove si cimenta con i testi in italiano. Milano parla piano, in uscita il 18 ottobre 2019 per Carosello Records, introduce nella musica del giovane romano nuovi elementi e nuove influenze: corni francesi, loop pitchate e batterie programmate vengono utilizzate per ottenere sonorità che risaltino la splendida voce di Zitelli.

Nove nuovi bravi che parlano di Marco e delle sue nuove esperienze, dall’amore al cambio di città: il risultato è un disco fresco, onesto e sincero.

Anticipato dai due singoli, Mi sbaglio da un po’ e Solo noi due, Milano parla piano è un album dalle mille sfaccettature, c’è il pop, il rock, il folk, elementi hip hop, tutti sapientemente combinati per ottenere quel sound internazionale che da sempre ha distinto la musica di Wrongonyou.

Apre le danze Atlante, brano scritto insieme ad Alessandro Raina e Dario Faini (Dardust). Protagonista della canzone la voce di Marco che si colora col vocoder e una chitarra arabeggiante. Il brano parla di una persona che si sente sola a una festa, ma fortunatamente riesce a trovare la sua metà. In Atlante convivono mondi diversi, il risultato è sensazionale e strizza l’occhio alle atmosfere d’oltreoceano.

Scritta a quattro mani con Zibba, Solo noi due è una dichiarazione d’amore: è il racconto di due innamorati che passano la giornata separati e non vedono l’ora di vedersi. La voce morbida, la chitarra “rock” (si sente in questo brano l’influenza di John Frusciante) e la ritmica mai invadente (i clap donano brio al pezzo) si amalgamano bene insieme.

Mi sbaglio da un po’ parla di mettersi in gioco, lasciare da parte l’ego per vedere come andranno le cose in futuro. Calda con la voce soul, è la traccia più vicina al passato di Wrongonyou con Marco che ha registrato la sua voce 28 volte per ottenere il coro nel ritornello.

Anche la title track è scritta con Zibba e prodotta da Fausto Cogliati, storico produttore degli Articolo 31. La sesta traccia è fresca e pop, parla in maniera biografica della vita a Milano. Interessante come gli intrecci di chitarra blues con l’utilizzo dei vocalizzi col vocoder diano le giuste sfumature alla canzone, mentre le melodie ricamate con gli arpeggi le conferiscono un aspetto delicato.

Più di prima piacerà sicuramente a chi aveva già apprezzato Killer. Più elettronica e dal mood fluttuante, con gli strumenti acustici che incontrano quelli elettronici, è una presa di coscienza di quanto è duro il mondo musicale, con Marco che nei cori ricorda fortemente il Bon Iver di 22, A Million.

Sicuramente molti storceranno il naso per la scelta di cantare nella lingua madre, ma i cambiamenti si sa sono fatti per le persone forti. Wrongonyou è un orso che con la sua musica ci ha sempre proiettato in spazi aperti, ampi, fatti di montagne e fiumi. Con questo album Zitelli ha portato la natura in città, immaginando i grattacieli come montagne, le strade come ruscelli, evolvendo il suo folk in un suono più urban.  Milano parla piano  è un album che mette tutti d’accordo, dagli adolescenti agli adulti.




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