Verso pianeti lontanissimi con i The Spacelords
Cosmic Trip, Frau Kuhnkes Kosmos e Spaceflowers sono i tre brani che compongono l’ultimo lavoro dei The Spacelords (I signori dello spazio, denominazione che fornisce informazioni inequivocabili circa il genere suonato dal gruppo), il terzo dopo Liquid sun (2016) e Water planet (2017), intitolato Spaceflowers pubblicato da Tonzonen Records, il quinto totale della loro carriera.
I primi due brani sono piuttosto lunghi (rispettivamente oltre 13 minuti d’ascolto e 11,42 minuti), mentre il brano che da il titolo al disco è una corposa suite in tre parti che nel complesso somma quasi 25 minuti di buona musica, in totale 49 minuti di musica cosmica. L’album esce in LP, CD e perfino in digitale. Out il 21 febbraio u.s. per la sopraccitata etichetta tedesca (distribuzione Soulfood) Spaceflowers viene rubricato sotto il genere Space Rock / Psychedelic e in effetti regala un interessante miscuglio di musiche immaginifiche, spaziali appunto, cui però non mancano sfumature psichedeliche e soprattutto “progressive” (la corposità dei brani rimanda, in qualche modo, alla complessità dell’indole “narrativa” del rock progressivo di molti anni fa).
La band tedesca formata da Matthias “Hazi” Wettstein (chitarra ed effetti), Erhard “Akee” Kazmaier (basso ed effetti) e Marcus Schnitzler (batteria), è tra le più note sulla scena europea a suonare questo particolare futuristico sound, in questi brani di grande intensità sembra non porre limiti al proprio estro creativo; colpisce soprattutto la grande valenza descrittiva di questa musica e la perizia dei tre tedeschi nel ricamare trame e discorsi melodici, di grande impatto sonoro e a tratti surreali, che sembrano voler introdurre l’ascoltatore ai segreti del cosmo e di pianeti lontani, lontanissimi da noi.
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