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I The Harmaleighs e il concept sui disturbi mentali

L’ansia sociale e il panico abbondano nel secondo album completo dei The Harmaleighs She Won’s Make Sense, caratterizzato da melodie bumpkin del paese commerciale e un suono indie più pieno, guidato dalla chitarra elettrica. Sembra un album più onesto sin dall’inizio, con Anthem For The Weak, un’apertura assonnata, lenta, ma dal tono di voce fluttuante e delicato, centrato sulle riflessioni interiori di qualcuno che non si sente a proprio agio con se stesso. Di solito questo tipo di contenuto lirico è oscurato da un suono cupo e cupo ma gli Harmaleighs lo incanalano verso un diverso tipo di energia, quasi rinfrescante.

Haley Grant è una compiaciuta cantautrice, che di solito opera all’interno degli stili folli stabiliti da band come First Aid Kit, ma spesso, abbastanza audacemente, sembra che potrebbe spezzarsi sotto il peso della sua stessa introspezione. In Dim The Light c’è una tipica linea di basso indipendente che suona ma sono le voci traballanti verso la fine che rivelano le emozioni grezze a cui siamo destinati. Il supporto sinfonico è prestato in Don’t Panic e, sebbene la musica stessa sembri leggermente prevedibile, è il contenuto lirico che stai analizzando mentalmente nel corso di diversi ascolti il sup fulcro centrale. Talk ha una tendenza più giocosa, che oscilla dal verso al ritornello, facendo chiaramente trasparire il messaggio di voler sentirsi meglio ma, alla fine, di voler chiudere le conversazioni.

Mentre l’album continua, nel suo insieme, può sembrare che tu sia bloccato in una sala di specchi, con suoni simili e una cacofonia di emozioni maniacali. Mentre la prospettiva di qualcuno che non è in grado di affrontare il mondo che li circonda fa cambiare le canzoni semplicemente per amore o positività, può sembrare di sentirsi persi durante l’ascolto.

L’album è un po’ una partenza dal debutto del 2015 dei The Harmaleighs, Pretty Picture, Dirty Brush, che si è concentrato intensamente sulle tendenze pop. Qui, tutto sembra un po’ più corposo: le chitarre ronzano invece di limitarsi a corde delicate e timide scelte, e batteria, voce e mixaggio sembrano più dinamici e orientati all’indie-rock. Gli Harmaleighs stanno progredendo un modo che possa funzionare sia per la loro visione della musica attuale che per quella del loro futuro.



 


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