Jacopo Battaglia e Adriano Viterbini fra sperimentazioni e psichedelia: il debutto dei Tera Tera
Il progetto Tera Tera nasce dalla collaborazione fra due pesi massimi della scena musicale alternativa nostrana. Da una parte c’è Jacopo Battaglia, una garanzia quando si parla di batteristi italiani: fondatore degli Zu, ha collaborato, fra i tanti, anche con Mike Patton; dall’altra c’è Adriano Viterbini, che ha prestato la sua chitarra a una quantità sterminata di progetti, fra cui I Hate My Village e Bud Spencer Blues Explosion.
Il loro incontro ha dato vita all’omonimo Tera Tera, in uscita il 20 giugno 2025 per Hyperjazz, un lavoro ibrido che parte dalla generica definizione di rock sperimentale per giungere ad esplorare influenze da sempre care ai due musicisti. Innanzitutto il concetto di improvvisazione, fondamentale per la composizione dei dodici brani del disco: alla base di tutto, infatti, c’è una serie di jam manipolate e “risuonate” fino ad arrivare a una specie di forma-canzone nell’ottica più distorta e inafferrabile possibile.
Il risultato è una serie costante di sorprese: se in apertura la voce quasi pitchata di Battaglia può sorprendere nella travolgente By The Time, è con il singolo Your New Babe che si riconosce la passione di Viterbini per il tishoumaren (non a caso ha collaborato con Bombino) e in Follarte, complice il sax di Laura Agnusdei e la tromba di Ramon Moro, si arriva direttamente all’afro-jazz. C’è anche Stefano Pilia alla chitarra elettrica che trova spazio prima nella granulosa e ipnotica Yurikago e poi nella title-track, forse il pezzo più sperimentale e noiseggiante dell’intero disco.
L’amore per la psichedelia salta fuori in più punti, tanto in modo fortemente astratto come in Animal Engines quanto in modo “classico” nelle costruzioni kosmische di Agriates.
Tera Tera è un disco complesso e ricco di stratificazioni, dettagli piazzati qui e lì dalla coppia Battaglia/Viterbini in modo accurato come solo due ottimi musicisti riescono a fare. Qualche momento di ridondanza penalizza leggermente il risultato finale, ma le basi del progetto Tera Tera sono più che interessanti: avremo un sequel?
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.