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Life Metal: un viaggio fra echi e riverberi del drone

Greg Anderson e Stephen O’Malley, meglio noti come Sunn O))), meriterebbero premi e riconoscimenti di ogni tipo per essere riusciti a far avvicinare una fetta di pubblico così ampia e variegata ad un genere tanto ostico quanto affascinante come il drone metal.

Nel corso della loro carriera, ormai ultraventennale, hanno sfornato una serie di lavori di fattura talmente pregevole, uno su tutti Monoliths & Dimensions del 2009, da far apprezzare questa serie infinita di echi e riverberi ad un numero crescente di persone.

Una proposta alla quale sono stati coerenti con il passare degli anni, nonostante il rischio, effettivamente giusto e veritiero, di risultare fin troppo monotoni in un genere che già di per sé rischia di incapparne piuttosto facilmente. E infatti per quanto non tutti i lavori dei Nostri spicchino per un’eccessiva originalità, la formula continua a funzionare.

Con Life Metal, in uscita il 26 aprile per Southern Lord, la proposta rimane la stessa, seppur arricchita in parte da diversi ospiti ed elementi, come la produzione spettacolare, ai limiti del maniacale, del solito Steve Albini, che risulta superbo anche in questa situazione.

Il nitrito di un cavallo apre il primo dei quattro brani dell’album, Between Sleipnir’s Breaths, arricchito dalla fondamentale presenza di Hildur Gudnadottir (mùm, Pan Sonic, Throbbing Gristle), che presta voce e archi: il risultato è il pezzo più nobile del lavoro, un tocco di eleganza che va a scardinare temporaneamente l’immensa barriera di suono che si crea fra i Sunn O))) e l’ascoltatore.

Il singolo Troubled Air è pregno di un’atmosfera funerea e a tratti marziale, complice la perentorietà dell’organo di Anthony Pateras, che dà sicuramente una marcia in più all’intero brano. Meno interessante la successiva Aurora, forse perché la traccia più “classica” del lotto, ma comunque quella che ci si aspetterebbe di trovare in un album del gruppo di Los Angeles. Chiude la lunghissima Novae, dal minutaggio eccessivo nonostante gli interessanti spunti offerti dall’halldorofono, un cordofono creato sulla struttura di un banjo, della Gudnadottir.

Complessivamente, Life Metal non rappresenta una tappa fondamentale nella discografia dei Sunn O))), né un’opera capovolgente ed originale, ma, nonostante ciò, non mancano degli spunti interessanti e ben riusciti, che rendono l’ora abbondante di musica gradevole e soprattutto conforme al sound classico dei Nostri. Un album che farà contenti i fan sfegatati, nella sufficienza per tutti gli altri.




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