No Mercy For The Bastards, affrontare il caos senza paura
In un mondo dominato da convenzioni e confini, esiste una figura che ha deciso di ribaltare tutto: un’icona clandestina, un’energia selvaggia, con un’idea di musica che non si piega alle regole. Subversive Boy, l’artista mascherato che ha incendiato palchi a suon di live esplosivi, torna dal passato per ricordarci chi era e, soprattutto, cosa è ancora capace di fare.
Con No Mercy For The Bastards, l’energia anarchica di un’epoca si riversa potente, selvaggia e senza compromessi, portando in vita frammenti di un’arte che non ha mai smesso di urlare: libertà, caos e pura danza ribelle.
Il nuovo album, pubblicato da Solium Records, segna un’ulteriore tappa nella straordinaria evoluzione di Rolando Torres Martin, artista multidisciplinare e giornalista musicale che si cela dietro il moniker di Subversive Boy. In questa potente e libera esplorazione sonora, Torres mescola con ardore acid, techno, jungle, hardcore ed electro, dando vita a una musica selvaggia, energica e senza compromessi, che sfida le etichette e invita l’ascoltatore a un viaggio senza confini attraverso territori sonori assolutamente unici e innovativi.
In apertura, BlowUpThisWall si distingue per i suoi breakbeat balbettanti e synth acidi, creando una traccia che sembra una versione gabber di Squarepusher. Urgente, diretto e intransigente, questo brano apre il disco con un senso di urgenza e dirompente energia, catturando l’ascoltatore in un vortice di suoni imprevedibili e irresistibili.
A seguire, con Brokenhop, si viene catturati da un sound ipnotico e sincopato, un tessuto sonoro instabile e imprevedibile che si dipana sotto la guida magnetica della voce di Subversive Boy. La seconda traccia si distingue con una produzione che mescola elementi metallici e robotici, creando un’atmosfera fredda e futuristica, ma allo stesso tempo irresistibilmente ballabile.
La violenza sonora di FreeViolence ci riconduce immediatamente a quella degli Atari Teenage Riot: distorsioni selvagge e urla furiose si mescolano a elementi di industrial martellante, hardcore punk devastante, rave hardcore velocissimo e un rumore elettronico raschiante, creando un linguaggio sonoro intenso e aggressivo che cattura l’ascoltatore in un vortice di energia estrema.
No Mercy For The Bastards prosegue così, dritto e senza compromessi, un album violento e senza freni, intriso di sbuffi acidi e frenetici assalti breakbeat. È un viaggio sonoro selvaggio e impetuoso, pensato solo per chi ha il coraggio di affrontare il caos senza paura. Come sottolinea già il titolo, “Nessuna pietà per i bastardi”, Subversive Boy non fa sconti e invita l’ascoltatore a lasciarsi travolgere da una furia sonora che non conosce mezze misure. In questa esplosione di energia anarchica, l’artista ribelle si conferma come una figura che sfida le convenzioni, portando avanti una musica che urla libertà, caos e pura danza ribelle, senza compromessi e senza limiti.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.

