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Steve Hauschildt celebra la fragilità della percezione

Dopo un silenzio lungo sei anni, Steve Hauschildt torna con Aeropsia, un album che nasce da una profonda trasformazione personale e da un mondo in costante mutamento.

Trasferitosi dagli Stati Uniti a Tbilisi, il compositore elettronico ci guida in un viaggio onirico attraverso paesaggi sfocati che riescono a condurre l’ascoltatore lungo quella sottile, effimera linea tra realtà e sogno, tra ciò che si percepisce e ciò che si prova, evocando la sensazione di “vedere l’aria”, come suggerisce lo stesso titolo dell’album.

In questo lavoro, Hauschildt utilizza il decadimento come metodo, la struttura come entropia e la mutazione come espressione, creando un universo sonoro sospeso tra entropia e rinascita, arricchito dal calore vibrante della violoncellista Lia Kohl e dalle armonie spettrali del chitarrista Michael Vallera.

Per quanto riguarda i brani, a partire da Statue of Verdigris, Hauschildt crea una stratificazione complessa intrecciando droni, chitarre e ronzii ovattati che si sovrappongono e si susseguono, tessendo un tappeto sonoro che si srotola lentamente. Questa orchestrazione elettronica consente di ascoltare un flusso emotivamente ricco e avvolgente, evitando che tali elementi si riducano a semplici frammenti di sound design, rimanendo così elementi arcani e distanti dall’ascoltatore.

Con Your Call Is Important si apre uno spiraglio di luce: una traccia che combina abilmente arpeggi e melodie inebrianti, creando un’atmosfera avvolgente e suggestiva. La visione artistica di Hauschildt, che unisce elementi analogici e digitali, si manifesta attraverso un uso brillante dei suoni e ritmi tranquilli che evocano panorami sereni e delicatamente emozionanti. Questa composizione riesce a trasmettere un senso di pace e introspezione, invitando l’ascoltatore a immergersi in un viaggio sensoriale ricco di sfumature e sfaccettature emotive.

L’uso caratteristico di Hauschildt dei sintetizzatori e degli arpeggiatori dal suono analogico raggiunge la sua massima espressione in Forgetting in the Static. In questo brano, l’artista crea un’orchestra elettronica, caratterizzata da un fluire morbido ma al contempo intenso di archi e synth. Questa combinazione conferisce alla traccia un grande impatto emotivo, avvolgendo l’ascoltatore in un’atmosfera ricca di sfumature e profondità. La maestria con cui Hauschildt riesce a fondere elementi orchestrali e sintetici rende Forgetting in the Static un esempio della sua capacità di creare paesaggi sonori coinvolgenti e suggestivi.

Aeropsia si configura come un’opera che riflette la costante tensione tra le barriere della percezione e il desiderio di superarle, un viaggio attraverso paesaggi sonori in continua evoluzione che invita a una riflessione sulla nostra capacità di rinnovarci di fronte alle trasformazioni del mondo e dell’interiorità;  è un album che celebra la fragilità della percezione e la bellezza che nasce dalla sua continua metamorfosi.



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