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Antiterra, in un limbo di elettronica occulta con Squadra Omega

Con il suo ultimo lavoro la Squadra Omega riconferma quell’imprevedibilità compositiva che ne ha segnato il leitmotiv fin dai primi dischi.

Parliamo di Antiterra, una produzione che stravolge la veste sonora del collettivo, pur mantenendo un’attitudine sotterranea all’indagine sperimentale e alla suite occulta. Si accantonano le chitarre, per perdersi nella ricerca di un suono più rarefatto ed etereo. Un sound che guarda al pathos dei precedenti lavori, affacciandosi alla sconfinata biosfera sperimentale elettronica.

Antiterra è l’ultimo lavoro della formazione veneta (ormai in attivo dal 2009), pubblicato il primo dicembre per Macina Dischi e Offset Records e registrato/editato all’Outside Inside Studio. La Squadra Omega deve essere considerata come un sistema in continuo ricambio creativo.

L’assetto organizzativo della formazione degli ultimi anni si riconferma dietro la simbologia del numero 3, con la differenza che le batterie di Davide Zolli escono di scena per dare spazio alle percezioni sintetiche di Von Tesla. Il disco si sviluppa in 5 parti, suonate come un unico movimento traente linfa dalla sensorialità e dall’improvvisazione.

Le sfumature krautrock e di psichedelia esoterica, che sono marchi di fabbrica del collettivo, si riconfermano nelle sonorità di questo lavoro; a cambiare è la forma, costruita su addizione di impulsi elettroacustici e noise cibernetico, cantilene sintetiche, spazialità lisergiche e pattern ambient.

Squarci e visceralità elettroniche si alternano alle dilatazioni oniriche dei sintetizzatori modulari, volgendo a sfumature oscure e anticonvenzionali. Nel flusso libero, i tappeti analogici e le poliritmie vengono accostati al minimalismo e alle lande drone (come in Part 3); le innumerevoli contaminazioni assumono elementi impro con l’ingresso delle partiture di sassofono (come in Part 4), tra rimbalzi elettrici, frequenze noise e cadenze tribali.

Antiterra, in sostanza, è una dimensione parallela, un limbo sensoriale tra territori sonori inesplorati, atmosfere eteree e fluidità elettroniche. Un percorso di 75 minuti che racchiude la forma mentis della Squadra Omega, evadendo dalla stagnazione produttiva per prediligere ricerche sonore con le sfumature più inaspettate.




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