Arcadia: tre concezioni dell’ambient
In tempi recenti avevamo già parlato della nascita di una sorta di Affin sound, ovvero una serie di uscite di stampo ambient/drone legate all’etichetta tedesca, tutte accomunate da pochi e riconoscibili elementi: elettronica riflessiva, droni intensi, qualche eco post-rock negli album più dinamici.
Un’etichetta che resiste, per intenderci, alle intemperie del mercato, forte di un’identità underground ma coerente. Un’eccezione alla regola, con un catalogo che si arricchisce mese dopo mese di nuove proposte, ultima delle quali Arcadia, in uscita il 6 giugno 2025.
Un disco che sembra essere quasi un vero e proprio manifesto della Affin se prendiamo in considerazione i tre nomi in ballo: Joachim Spieth, musicista e fondatore dell’etichetta nel 2007, zakè, autore di diverse pubblicazioni per la già citata label, e Markus Guentner, collaboratore di vecchia data della suddetta.
Tre musicisti che masticano e interpretano l’ambient seguendo coordinate differenti, come si evince dai sei brani del disco. Difficile parlarne punto per punto, dato che tutti i pezzi sembrano comporre un unico flusso sonoro, seguendo le differenti sensibilità dei Nostri.
Ad emergere, infatti, sono piccoli sprazzi capaci di illuminare un tessuto sonoro che via via assume varie forme: in Serenity, ad esempio, field recordings e improvvise aperture sembrano mettere insieme l’approccio minimale di Spieth e quello cinematografico di Guentner, così come in Luminosity esce fuori il lato emotivo di zakè. Il vero e proprio fulcro del disco è però la conclusiva Utopia: quasi dieci minuti di ambient tutt’altro che banale, con una dinamicità resa non tanto da un punto di vista sonoro quanto ideale; soprattutto, emergono le tre scuole di pensiero dei musicisti in questione in quello che sembra essere il brano più paradigmatico dell’album, forte di cambi d’umore, atmosfere prima rarefatte e poi illuminate, segnali di un crescendo che evoca quella fascinazione lontana per il post-rock mai concepito a livello ritmico ma solo concettuale.
Tre approcci diversi per un unico disco ambient: è così che Joachim Spieth, zakè e Markus Guentner provano e riescono a superare i cliché di un genere musicale tanto affascinante quanto troppo inflazionato, soprattutto nell’ultimo decennio. Arcadia, insomma, rispecchia il lato più umorale e meno concettuale dell’ambient e dell’Affin sound: promosso.
Classe ’99, laureato in Lettere moderne e alla magistrale di Filologia moderna alla Federico II di Napoli.
La musica e il cinema le passioni di una vita, dalla nascita interista per passione e sofferenza.