Šαиgνe, un viaggio viscerale, oscuro e materico
Petrolio, il progetto solista di Enrico Cerrato, si addentra nelle profondità dell’esperienza sensoriale con il suo ultimo lavoro, šαиgνe.
Dopo sette anni di esplorazioni sonore tra album, colonne sonore e performance dal vivo, Cerrato si cimenta in un nuovo capitolo della sua trilogia dedicata ai fluidi del corpo umano. Questo Ep, uscito per Dio Drone, Toten Schwan e Anthropologist inc. il 19 maggio 2025, si presenta come un viaggio viscerale, oscuro e materico, un’immersione nelle profondità di un organismo pulsante, dove il sangue diventa simbolo di energia, tensione e vita.
Con quattro tracce intense e immersive, šαиgνe si configura come un’esperienza sonora che affonda nella carne dell’ascoltatore, rivelando un sound abrasivo, cinematico e rituale, destinato a lasciare un’impronta indelebile nell’anima di chi si lascia attraversare dalle sue onde oscure.
La prima traccia, Siamo attratti dall’oscurità come le falene dalla luce, è un pezzo opprimente, basato su strati oscuri di synth e manipolazioni sonore. La ritmica abrasiva, unita a un suono denso e saturo, si sviluppa tra ronzii e rimbombi, permeati da dettagli industriali e da un’atmosfera cinematografica profonda, che rende l’intera composizione inquietante e immersiva.
La Fame dei Vermi si distingue per un sound monolitico, dalla potenza inarrestabile e dai toni plumbei tipici del dark ambient. L’uso di campionamenti vocali e della sintesi granulare contribuisce a rafforzare un’atmosfera cinematografica e claustrofobica.
Šαиgνe si chiude con Scavarsi la fossa con i denti, costruita su glitches e noise, una traccia di grande presa emotiva oltre che espressiva, un paesaggio sonoro austero e desolato, ricco di raffiche di rumore aspre e stridenti, accompagnate da percussioni marziali.
Con šαиgνe, Petrolio non si limita a esplorare i fluidi del corpo umano, ci fa saggiare un po’ di quella forza ombrosa ed oscura che si nasconde dentro di noi, invitandoci a immergerci nelle profondità più intime e selvagge della nostra esistenza, lasciando che le oscure onde della sua musica ci attraversino fino a toccare gli angoli più profondi dell’anima. Un lavoro potente e viscerale, che conferma ancora una volta la capacità di Cerrato di trasformare la musica in un’esperienza sensoriale pura e immersiva.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.