Only Now, alla scoperta delle sue radici
In occasione dei dieci anni del progetto Only Now, il produttore indo-californiano Kush Arora presenta Timeslave III, un’opera che segna un’evoluzione audace e profonda del suo sound distintivo.
Questo nuovo capitolo si distingue per un racconto sonoro che unisce la decostruzione della musica punjabi, le sonorità industriali, dancehall, drone e doom, dando vita al lavoro più ampio e complesso che Only Now abbia realizzato fino a oggi.
Timeslave III si presenta come un viaggio articolato tra percussioni distorte e tracce strumentali malinconiche, arricchite da strumenti tradizionali hindustani e synth punjabi. Il disco riflette anche il fenomeno contemporaneo del soundclash / dhol tasha in India, rievocando le radici e le ossessioni di Kush per i soundsystem della sua terra natale.
L’album si apre con Power I, un brano musicale incredibilmente divertente. La vera forza della traccia sta nella gamma di suoni da cui attinge: uno tsunami di musica indiana, ritmi industriali e groove electro per quello che è un audace esperimento sonoro.
Only Now dà il massimo di sé con i frenetici e ipnotici ritmi di Rebel Cry Pt. 1: il confine tra le sonorità di origine indiana e la scena rave non è mai stato così vago come in questa traccia energica, dal sound molto fisico.
In Merciless III, il nostro artista combina magistralmente i suoni e le trame sintetiche tipiche della musica rave con gli elementi acustici e percussivi della tradizione indiana, creando così un brano che conquista e sorprende.
Con questa uscita, Kush Arora non solo celebra un decennio di Only Now, ma traccia anche un percorso di eredità e rinascita musicale, che si arricchisce di influenze globali e radici profonde.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.