A Dawning, un commovente omaggio alla vita e all’arte
In un mondo musicale spesso contraddistinto da collaborazioni effimere e produzioni di routine, A Dawning si distingue come un tributo toccante e senza tempo alla memoria di un artista scomparso troppo presto.
Questa straordinaria collaborazione tra il compositore islandese Ólafur Arnalds e il musicista irlandese Eoin French, alias Talos, nasce da un incontro tra anime affini in un momento di creatività condivisa, ma si trasforma in un commovente omaggio alla vita e all’arte.
Completato da Arnalds dopo la tragica scomparsa di French lo scorso Agosto, l’album rappresenta un dialogo intimo tra delicati paesaggi sonori, pianoforti evocativi e un’elettronica struggente, senza mai scadere nel sentimentalismo sdolcinato. Un ascolto devastante, ma allo stesso tempo un inno alla memoria e alla resilienza, che celebra la vita di un artista scomparso e il potere della musica di unire anime oltre la perdita.
In apertura, il brano che dà il titolo all’album si distingue per la delicata voce di Talos, avvolta da intricati trame di pianoforte e impreziosita da leggeri interventi elettronici. Il risultato è toccante e avvolgente, un pezzo che fonde con eleganza i nitidi paesaggi sonori di Arnalds con un tocco di elettronica, mentre la voce unica di French si inserisce in modo impeccabile, richiamando l’atmosfera di artisti del calibro di Bon Iver. Un’introduzione che conquista immediatamente e prepara l’ascoltatore a un viaggio musicale ricco di emozioni e raffinatezza.
Borrowed Time abbraccia con audacia e vulnerabilità un sound che unisce elementi orchestrali ed elettronici in modo sorprendente. Per cogliere appieno il suo spirito, è utile pensare ai riferimenti di Nils Frahm nelle sue sfumature più new age, mescolate all’elettronica fisica e materica di Ben Frost. Si tratta di un brano che, al contempo, sfiora l’intimità dell’acustico e l’assoluta potenza della sperimentazione elettronica, invitando l’ascoltatore a un ascolto a cuore aperto, in uno stato di beatitudine ipnotica e di totale immersione.
Shared Time è una traccia che si distingue per l’uso di una voce campionata e di una tempesta elettronica di glitch freddi e avvolgenti, creando un’esperienza sonora breve ma intensa.
Con We Didn’t Know We Were Ready arriva il momento più toccante dell’intero album: un sontuoso brano orchestrale dall’atmosfera elegiaca, impreziosito da un semplice motivo di violino accompagnato da cori avvolgenti, che vedono la partecipazione delle voci di Niamh Regan e i Ye Vagabonds. Un pezzo che si distingue per la sua intensità emotiva e la raffinata orchestrazione, regalando un momento di profonda sincerità e bellezza sonora.
A Dawning è un’esperienza ultraterrena, una musica che seduce e rassicura, avvolgendo l’ascoltatore in un’atmosfera di calma e speranza che va oltre il dolore. Questa capacità di trasformare una perdita così dolorosa in un inno alla vita e alla resilienza è ciò che rende l’album un capolavoro: un tributo che, attraverso delicatezza e raffinatezza, invita a riflettere sul potere terapeutico e unificante dell’arte. Un ascolto che, pur essendo devastante, si rivela anche un abbraccio consolatorio, un testamento alla forza della musica di unire anime oltre le avversità e la perdita.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.