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Oblomov e l’arte totale

Emotional Garbage: ultimo disco del duo italo-russo Oblomov, che ha scelto Bologna come sede degli Oneiric Studios, luogo in cui tutte le arti si fondono dentro un corpo musicale fatto di sperimentazioni tra il rock e la psichedelia, quella oscura e magnetica.

Gli Oblomov, stabilitisi a Bologna nel 2015 per la creazione di un profondo legame artistico col pittore calabrese Adriano Fida, esordiscono dal vivo a Berlino nello stesso anno, con l’album Sound of the Soul, per poi continuare con un lungo tour promozionale di oltre 40 date.

All’inizio del 2019, invece, tornano a Bologna negli Oneiric Studios, a tutti gli effetti casa del collettivo, che ruota attorno a questi musicisti di livello e che coinvolge anche attori, pittori e videomaker.

Emotional Garbage è la prima produzione ufficiale della Oneiric Productions, nata in collaborazione con la storica manager Olga Sergeevna. Interamente registrato, mixato e masterizzato da Ilja Ilic e Zachar, polistrumentisti e produttori, da segnalare è la preziosa collaborazione alla batteria dell’amico e maestro Maxim Ilizarov. Il disco è disponibile in edizione limitata in sole 500 copie in un formato unico e atipico: il cd è infatti incastonato in una cornice da appendere al muro come un vero quadro, con l’artwork e il booklet firmati da Alessandro Sicioldr.

Un album di dieci pezzi, il cui ascolto ci trasporta subito dentro onde di suono drammatico e rock; tutto ha del sacro, è molto sensuale, triste ma coinvolgente; incastri di sperimentazione sonora tenuti insieme da una voce quasi androgina e, qua e là, da eteree e religiose voci femminili. Una dolce melassa sonora che produce ricordi, ma anche battute e passaggi precisi, in cui si ritrovano i gusti musicali degli artisti.

La scelta di alcuni suoni e dei cori, per esempio, in un pezzo come Cafè Peshawar, crea un’atmosfera barocca, infiammando le corde dell’emozione. L’inizio di tastiera e suono elettronico prepara l’ingresso ad uno di quei cori sacri. Un beat cupo, dopo dieci secondi dall’inizio, si sintonizza col cuore di chi ascolta, rapendolo. Un pezzo breve, ma intenso, costruito sapientemente. Subito dopo, Slumber Gate inizia con una lenta melodia di un piano soffocato, che prepara l’ingresso della voce, dal timbro alto, ma capace di raggiungere particolari profondità. In sottofondo, dentro un impianto sonoro ricchissimo, un lamento femminile.

Va assaporato Emotional Garbage, va anche guardato, a partire dalla copertina che ricorda il surrealismo di De Chirico: due sfingi e una figura assorta, di porpora vestita posta al centro, in attesa del suo destino.




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