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La straordinaria lezione del professor Murubutu

Il grande merito che va sicuramente attribuito a Murubutu, oltre quello di essere il miglior storyteller italiano nel panorama hip hop, è la capacità di riuscire a coniugare alla perfezione la vena artistica con la sua vita quotidiana, che vede protagonista Alessio Mariani, professore di filosofia e storia a Reggio Emilia. E da buon insegnante, il Nostro ha da sempre arricchito i suoi album di vari riferimenti culturali, ma senza risultare mai pesante o saccente; anzi, la straordinaria capacità del rapper sta proprio nel non presentare mai dei riferimenti colti, storici o letterari che siano, come un tesoro d’elite, per pochi eletti: piuttosto insegnare facendo musica, ma soprattutto far sognare con le proprie storie e creazioni.

Se Murubutu rappresenta da anni un punto fermo, ma soprattutto un unicum, nella scena hip hop italiana, è proprio grazie alla sua straordinaria capacità di non essere mai banale, scontato o autoreferenziale. Ogni suo lavoro è un viaggio a sé stante, un’esperienza vissuta seguendo un filo logico, com’è evidente dai suoi due ultimi album concept, il mare ne Gli ammutinati del bouncin’ e il vento in L’uomo che viaggiava nel vento.

Il nuovo tema, invece, è lontano dagli elementi, ma ancora più radicato nel mondo artistico: la notte. Con Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli, uscito il primo febbraio per Glory Hole/Mandibola, si aggiunge un ulteriore punto di partenza dal quale poter raccontare un mondo incerto e vario: la notte va interpretata con una doppia faccia, come un momento di tranquillità o di ansia, come un sogno o un incubo. La scelta tra questi due lati è sempre lì, nelle emozioni e nelle storie, tanto variabili quanto meritevoli di essere raccontate.

Prima di poter iniziare la narrazione, è necessaria un’invocazione a tutti gli effetti: non quella di una Musa, ma della dea greca della notte, Nyx, che dà il nome al primo brano dell’album. Sotto la sua possente ala protettrice, inizia il viaggio vero e proprio, le cui tappe sono collegate dall’atmosfera notturna: ogni brano lascia spazio al successivo ora con il rumore delle cicale, ora con i sussurri silenziosi del buio. Impossibile non emozionarsi ascoltando La vita dopo la notte, una storia d’amore capace di superare i confini del tempo e durare per sempre, o il singolo strappalacrime La notte di san Lorenzo, così com’è impossibile non immedesimarsi, almeno per un attimo, nel protagonista di L’uomo senza sonno, in feat con Mezzosangue e DJ T-Robb, tormentato dall’insonnia e dai suoi demoni personali.

Una chicca per i fan le “apparizioni” di Dargen d’Amico e Rancore, che ripete alcune parti di Scirocco, nel finale di La stella e il marinaio. Riuscitissimo anche il feat con Willie Peyote e Dutch Nazari in Occhiali di luna, una serie di riflessioni che prendono vita al calare della notte. Immancabili i riferimenti storici, come il racconto della tragica Notte di san Bartolomeo, ma soprattutto quelli letterari, come l’esplicito Wordsworth, con la collaborazione di Caparezza, o l’omaggio a Doestoevskij Le notti bianche, con il tanto atteso ritorno di Claver Gold.

Tenebra è la notte è un album diverso dai precedenti, probabilmente il più particolare e, forse, sperimentale, di Murubutu, come testimonia la straordinaria cura nella scelta delle produzioni, affidate a nomi di spicco della scena hip hop nazionale, e i cambi di stile da pezzo a pezzo, dal crossover duro e arrabbiato ai momenti di pura magia ed emotività. Il Professore non ha sbagliato nemmeno questa lezione, e non possiamo far altro che rileggere gli appunti e aspettare la prossima, impazienti di apprendere.




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