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Dissent: l’album d’avanguardia del Moritz von Oswald Trio

Nome di punta della techno tedesca, negli ultimi dieci anni Moritz von Oswald ha allargato notevolmente le sue ambizioni e con il progetto Moritz von Oswald Trio ha sposato la causa di un’elettronica jazz oriented, focalizzata sulle jam sessions.

Se Sounding Lines (2015) spingeva forte l’acceleratore su un connubio fra elettronica ed afro/fusion jazz, complice la presenza del compianto Tony Allen, oggi cambiano le carte in tavola con il nuovo Dissent, in uscita il 6 agosto 2021 per Modern Recordings.

L’album nasce da una serie di jam editate e trasformate in dodici brani: un prologo, dieci capitoli ed un epilogo. Ma la vera novità sta nelle sonorità, mai così sperimentali ed audaci; scompare l’afro/fusion per far posto al jazz d’avanguardia, merito dell’apporto di Heinrich Kobberling alla batteria e Laurel Halo alle tastiere.

La forza di Dissent sta nell’onnipresente carica oscura, in un’atmosfera costantemente fredda in grado di alterarsi e mutare forma di capitolo in capitolo. Lenti movimenti cadenzati dominano l’apertura Preface, mentre Chapter 1 tende a velocizzare i suoni, lasciando da parte le influenze dark jazz e concentrandosi principalmente sulla dimensione elettronica.

Chapter 4 mette in mostra i residui del sound afro/space jazz rimasti nelle corde di Moritz von Oswald e sposta l’asticella verso un mondo decisamente più psichedelico. Il jazz continua a far da protagonista anche in Chapter 5, ma questa volta il matrimonio avviene con l’house e prepara il campo alla techno ed al clubbing di Chapter 6.

Dissent è il lavoro più sperimentale del Moritz von Oswald Trio e si avverte durante l’ascolto il peso di un progetto inedito, nel bene e nel male. Infatti, da una parte è difficile non apprezzare la carica avanguardistica dell’album, pregna di momenti immaginifici e surreali, ma dall’altra si avverte in più momenti una non perfetta quadratura del cerchio, complice anche qualche lungaggine in un disco già di per sé ostico.

A questo punto c’è curiosità per il prossimo lavoro del Trio: se continueranno a percorrere questa strada d’avanguardia, è lecito aspettarsi un sequel più maturo, in grado di far spiccare ulteriormente le giù buone intuizioni di Dissent.




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