Un viaggio sensoriale tra natura, suono e materia con i Molom
Immaginate di poter ascoltare i processi di trasformazione della materia, dove fenomeni geotermici, strutture laviche e microambienti sonori si trasformano in delicati micro-paesaggi acustici attraverso un approccio che preserva la purezza delle onde sonore.
Con Cabeços, i Molom ossia Alessandro Pedretti e Milena Berta, ci conducono in un viaggio sensoriale nelle profondità geologiche delle Azzorre, un’esperienza sonora che unisce registrazioni ambientali e manipolazioni elettroniche per esplorare i confini tra natura e materia.
Un’opera che invita ad ascoltare con tutto il corpo e la mente, in un’immersione catartica tra terra, suono e spazio psichico.
Le tracce come CAB08, in cui i field recording sono stati elaborati attraverso sintesi modulare, granulare e dispositivi sviluppati in Max for Live, mettono in evidenza la tensione tra natura e artificio, tra evento acustico e manipolazione elettronica. Il risultato è un paesaggio sonoro vivo e in costante movimento, pervaso da glitch naturali e stratificazioni di suoni che si intrecciano formando una texture vibrante e in continua evoluzione.
LCA41 si sviluppa attraverso il suono di gocce che, scorrendo e scolpendo la materia, si mescolano ai sussurri del vento e ai rintocchi materici, creando una tensione palpabile e vibrante. Questa tensione si alimenta di cambi timbrici netti, che mettono in risalto le qualità spettrali e dinamiche dei materiali originari, esaltandone al contempo le potenzialità morfologiche e spaziali. Una composizione che invita l’ascoltatore a immergersi in un viaggio sensoriale tra suoni primitivi e trasformazioni sonore, rivelando un mondo di sfumature e possibilità inesplorate.
Nella seconda parte dell’album, tracce come PA-02 o CM-05, sono realizzate utilizzando field recording puri, una sorta di vero e proprio archivio sonoro. Le registrazioni sono state effettuate da Milena Berta e Alessandro Pedretti nel mese di ottobre 2024 presso Vulcano del Capelinhos, Cabeço Verde, Cabeço do Canto, Cabeço dos Trinta, Poca das Asas, Praja de Faja, Praia do Almoxarife, Farol do Riberinha, Levadas, Farol dos Rosais, Farol da Ponta do Topo, Ermida de Nossa Senhora dos Milagres, Jorge sculpture lab, Henrique Maciel Cave, Pedra do Pico, União Vulcânico Campo.
A conti fatti, i Molom con Cabeços, partendo dai field recordings come fonti sonore, scolpiscono paesaggi percettivi e sensoriali in cui i suoni e le gestualità si intrecciano in una relazione dinamica. Il duo esplora le potenzialità evocative dei toni, rivelando una trama tattile e organica che invita l’ascoltatore a un’immersione totale in un’esperienza catartica, capace di stimolare sensi, in un continuo dialogo tra il mondo sotterraneo e quello percepito.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.

