Seleziona una pagina

A lezione di noise rock dai Moja

Il Giappone ha una storia legata al noise che parte da lontano, a tal punto che è stata coniata l’etichetta di Japanoise proprio per evidenziare un legame capace di sorprendere ed evolversi senza sosta. A partire da rumori e improvvisazioni, il noise giapponese ha seguito le più disparate coordinate: principalmente quelle elettroniche, tanto in chiave harsh noise (Merzbow vi dice niente?) quanto nella sua versione ancora più stratificata secondo il caos senza etichette dei The Gerogerigegege.

Influenze che, per un motivo o per un altro, hanno attecchito, seppur in forma diversa, anche nel rock e, anche in questo caso, nelle più svariate forme: i Boredoms con il loro rivoluzionario rock sperimentale hanno messo insieme psichedelia e noise, mentre i Melt Banana sono riusciti a fondere il noise rock con la cultura dell’hardcore.

Questa brevissima introduzione serve per capire come mai, ancora oggi, in Giappone ci sia una scena che resiste ai milioni (di streaming e di yen) del J-pop per continuare una tradizione fortemente identitaria. Fra questi gruppi, da circa un ventennio, ci sono i Moja, duo basso e batteria che del noise rock sembra aver fatto quasi una ragione di vita se la band ha tenuto a specificare nella press release del nuovo I’m hungry!!, in uscita il 26 settembre 2025 per Overdrive Records, che nella loro musica “si tratta di sentire il ritmo, il gonfiarsi dei riff, la collisione dei suoni, e i momenti in cui le emozioni dei moja e quelle del pubblico si intersecano scatenando una reazione.”

Una dichiarazione di intenti a tutto tondo: dall’evidente rimando alla furia dei loro live (un altro marchio di fabbrica per la scena noise rock giapponese), alla capacità di emozionarsi con le distorsioni di un genere musicale vissuto al pieno delle sue potenzialità.

Elementi percepibili anche nei sette brani dell’album per una mezzora scarsa di musica ad alto contenuto infiammabile. Non c’è spazio per alcun tipo di abbellimento, ma solo per linee di basso poderose (si veda quella dritta e urticante di Food) e per un drumming capace di sfuriate improvvise e pochi momenti di stasi.

I testi, declamati o urlati senza vie di mezzo, sembrano quasi il terzo strumento in gioco, vivono in totale funzione del sound stesso e non potrebbe essere diversamente in quello che è a tutti gli effetti un mondo sonoro che si nutre di musica: No thank you ne è un esempio paradigmatico, ma anche Alien e il suo mantra “we are alien” esprime quest’urgenza.

Tra un riff e l’altro I’m hungry!! scorre via, non prima di aver messo in chiaro le cose con la dichiarazione d’intenti Making noise. I Moja dimostrano di conoscere la materia prima ancora di saperla suonare e comunicare, portando in alto la bandiera del noise rock con un disco decisamente a fuoco.



0 0 votes
Valuta l'articolo!
Logo con lettering sfondo trasparente radioaktiv

Iscriviti alla nostra newsletter

Non perdere le nostre rubriche e tutti gli aggiornamenti sulle nuove uscite discografiche su base mensile.

Iscrizione riuscita!

0
Would love your thoughts, please comment.x