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Like One Long Dream: il racconto di una giornata ad Amsterdam

Nel periodo storico in cui il jazz d’avanguardia è più vivo che mai, complice l’inarrestabile crescita che sta vivendo negli USA, si evidenzia, come conseguenza naturale, la nascita di identità musicali completamente inedite.

Fra i nuovi nomi di spicco del jazz americano va sicuramente annoverato quello della trombettista Jaimie Branch, che con i due album Fly or Die (2017) e Fly or Die II (2019) ha dato vita ad una fusione tra avant-garde e spritual jazz di tutto rispetto, guadagnandosi il plauso unanime da parte della critica.

Ritroviamo la musicista di New York anche nel progetto Mofaya!, formazione nata pochi anni fa e che vede la presenza di John Dikeman al sax tenore, Luke Stewart al contrabbasso e Aleksandar Skoric alla batteria, oltre ovviamente alla tromba della Branch.

L’album di debutto, Like One Long Dream, in uscita il 25 giugno 2021 per Trost Records, è la testimonianza di una libera registrazione risalente ad oltre un anno prima nel Roze Tanker di Amsterdam, città dove vive attualmente Dikeman.

Oltre 50 minuti di musica divisi in soli tre brani, in quella che è a tutti gli effetti un’efficace unione fra il jazz d’avanguardia americano ed europeo. Your Country è una lunga ed irrefrenabile cavalcata di quasi mezz’ora, in cui sin dalle prime battute è la frenesia a far da protagonista, fra ritmi sbilenchi e l’imprevedibilità di sax e tromba, capaci, durante il lungo corso del brano, tanto di dialogare quanto di sovrastarsi, ma senza mai raggiungere l’invadenza. Fisiologici e necessari i momenti di pausa, in cui l’apparente riflessività non è altro che l’ennesimo espediente per dare nuovi colori agli strumenti.

The Tank accentua ulteriormente i momenti giocati sulla sottrazione e se il brano precedente partiva a razzo, per poi concedersi delle pause, qui il percorso compiuto è inverso: dopo una partenza cadenzata, un’esplosione sonora chiude un brano dalla forte intensità.

Chiude Wake Up!, che, pur facendo da coda, rappresenta un po’ la summa di tutte le caratteristiche evidenziate dai Mofaya! nei due pezzi precedenti, attraverso una costruzione priva di momenti di respiro e ricca di pathos.

Like One Long Dream è un interessante racconto non solo di un’intensa giornata di registrazione ad Amsterdam, ma è anche l’ennesima testimonianza di una scena musicale sempre più viva ed in divenire. L’album non aggiunge chissà quanto al panorama avant-garde jazz, ma resta un lavoro piacevole che non scontenterà gli amanti del genere.




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