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Sailing Through Silence, musica ambient capace di dipingere la realtà

Michele di Martino, compositore e artista visivo italiano, torna dopo due anni nel panorama musicale italiano con un lavoro che intreccia memoria familiare, ricerca scientifica e sperimentazione sonora: Sailing Through Silence.
Tutto il disco, composto da tredici brani, nasce grazie alla riscoperta di un archivio unico: oltre 300 diapositive e video della spedizione ENEA XIII/XIV del 1998 in Antartide, a cui prese parte suo padre, il ricercatore Vincenzo Di Martino. Partendo da questo patrimonio, Michele crea, attraverso la propria musica, una narrazione profonda e personale, trasformando i materiali d’archivio della spedizione in arte contemporanea e musica.

Per 45 minuti il lavoro di Michele di Martino ci immerge e fa viaggiare tra paesaggi antartici, freddi, gelidi, e sonorità immersive che ricalcano la forza silente di una natura millenaria e vergine, ma che sta comunque venendo lentamente avvelenata dalle azioni, indirette, dell’uomo. L’esperienza artistica di Sailing Through Silence, non si esaurisce soltanto dal punto di vista musicale, ma trova pieno completamento nelle immagini restaurate dell’Antartide, e solo in questo modo si può godere pienamente di un lavoro che sospende la mente del fruitore tra sogno e documentario.

Il disco, pubblicato per l’etichetta Rohs! Records si inserisce nel genere ambient più puro, attingendo a piene mani dalle tipiche sonorità e dalle classiche costruzioni tonali e armoniche. Sailing Through Silence, affonda le sue radici nel genere ambient lavorando coraggiosamente su un palcoscenico in cui è difficile emergere e farsi notare, dato l’alto rischio di banalizzarsi. La costruzione armonica di Michele di Martino è convincente, ma non eccelle per dinamismo e originalità. Ciò che veramente colpisce del suo lavoro è la straordinaria capacità di rendere vivo il suono, trasformandolo quasi in immagine e riuscendo così, per davvero, a far viaggiare l’ascoltatore oltre lo spartito, in un luogo lontano, magico, ma esistente, vero. Non si tratta di illusione sonora, ma di vera e propria abilità nella scelta delle modulazioni, dei synth, dei pad e dei loop: un lavoro certosino che merita di essere premiato nonostante le sue criticità.

Il progetto di Michele di Martino non è soltanto un omaggio alla memoria familiare, ma anche una denuncia, un invito alla riflessione sul cambiamento climatico e sull’impatto ambientale che, inevitabilmente, a causa dell’operato dell’uomo, sta colpendo anche uno dei luoghi più remoto e fragile, ma allo stesso tempo libero e immortale della terra: l’Antartide. Grazie a Sailing Through Silence, possiamo raggiungere questo continente, possiamo esplorarlo chiudendo gli occhi, ascoltando non solo con le orecchie ma anche col cuore e godere dei suoi paesaggi ghiacciati a perdita d’occhio e delle sue albe ancestrali. Possiamo conoscerlo, senza esserci mai stati, sentirlo nostro. Possiamo desiderare di difenderlo e di vederlo perpetrare il tempo, immortale come dovrebbe essere. Come la musica.



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