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Risorgi, un percorso sonoro che si nutre delle radici del Risorgimento italiano

Nel suo ultimo lavoro, Michele Andreotti ci invita a un viaggio tra memoria storica e spiritualità, un percorso sonoro che si nutre delle radici del Risorgimento italiano e delle sue profonde simbologie esoteriche. Intitolato Risorgi, l’album si configura come un’opera di decostruzione e rinascita, un dialogo tra passato e presente, tra vita e morte, tra materia e spirito. Andreotti ha sviluppato un linguaggio sonoro originale, tessendo due strati di suono: uno, campionato da oltre cinquanta opere di compositori dell’epoca risorgimentale, rielaborato in loop ipnotici, e un altro, di linee melodiche registrate in MIDI, che dialogano con i timbri evocativi dell’epoca. L’uso di tecniche digitali e di emulazioni di nastri analogici dona all’intera composizione un’atmosfera ricca di imperfezioni e aberrazioni sonore, creando un ponte tra due secoli e due mondi, quello fisico e quello spirituale. In questo modo, Andreotti trasforma la parola Risorgi in un simbolo, un’interazione tra memoria collettiva e dimensione trascendentale, in un’opera che si configura come un vero e proprio stato intermedio tra storia, mito e spiritualità.

Risorgi è un luogo in cui la consistenza e l’astrazione si fondono e si riformano, dove forme astratte si combinano e si trasmettono creando nuovi nuclei melodici. Questi sono impreziositi da strati di droni leggeri, come si ascolta nella prima traccia, Luoghi Druidici. Il risultato è un’esperienza musicale caratterizzata da una risonanza emotiva profonda, capace di coinvolgere e trasportare l’ascoltatore in un viaggio sensoriale unico e immersivo.

Segue Lemmi, un brano che si presenta come un’orchestra ambient. Gli archi e l’elettronica si fondono in una texture densa e voluminosa, capace di avvolgere l’ascoltatore attraverso un movimento armonico avvolgente. Questa composizione trasporta l’ascoltatore in un ambiente rassicurante, creando un’esperienza sonora immersiva.

Con una lenta introduzione di synth e rumori di fondo, Luce e Ombra si presenta come un brano dalla pasta sonora calda e avvolgente. I timbri morbidi degli strumenti a fiato e le note delicate di piano si incontrano in un’armonia che si fonde perfettamente con una texture elettronica eterea, creando un’atmosfera sospesa e contemplativa. Questo brano rappresenta uno dei momenti più placidi dell’intero album, invitando l’ascoltatore a lasciarsi cullare da suoni soffici e avvolgenti, in un viaggio sonoro intimo e ricco di profondità.

Risorgi di Michele Andreotti si configura come un capolavoro imprescindibile che invita l’ascoltatore a un ascolto attento. Con la sua capacità di tessere un racconto ipnotico e suggestivo, l’album si afferma come uno dei lavori più emozionanti del 2025, un vero e proprio ponte tra storia e musica. Andreotti ha saputo creare un’opera che non solo coinvolge i sensi, ma stimola anche la riflessione, rivelandosi un’esperienza sonora che rimarrà impressa nella memoria e nel cuore di chi avrà il privilegio di ascoltarla. Risorgi non è semplicemente un album; è un viaggio profondo nell’anima collettiva, un richiamo alle radici e un invito alla rinascita, che affascina e emoziona con la sua forza evocativa e la sua bellezza senza tempo.



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