Language For Stone: il suono della pietra diventa protagonista
In un affascinante viaggio tra archeologia sonora e poesia, Language For Stone si presenta come un’opera senza tempo, dove il suono della pietra si fa protagonista di un dialogo intimo e misterioso tra musica, storia e natura.
Frutto di un’incursione tra i lembi più remoti del Lake District e ispirata dall’eccentrico esploratore settecentesco Peter Crosthwaite, questa collaborazione tra Matt Howden e suo padre Keith Howden apre una finestra sui confini dell’archeologia musicale, rivelando le potenzialità inesplorate delle pietre musicali.
Pubblicata tramite Archaeological Records, Language For Stone è un’opera che invita ad ascoltare con orecchi nuovi il linguaggio silenzioso della terra, trasformando il passato in un racconto sonoro di straordinaria suggestione.
A partire da Hidden Anthems, la sinergia tra i rintocchi materici delle pietre musicali e il suono del violino non mira a definire una struttura narrativa lineare, bensì a creare un ambiente risonante e immersivo. Brani come Innate Symphonies Of Land sono il risultato di un raffinato mix di post folk, ambient e neoclassica, dando vita a una musica d’atmosfera senza tempo. In questo contesto, si distingue perfettamente lo stile poetico di Keith Howden, che alterna evocazioni epiche a momenti di minimalismo, mentre le composizioni essenziali di Matt riescono a dilatare lo spazio sonoro e a mettere in risalto la componente poetica dei brani, conducendo l’ascoltatore in un viaggio contemplativo e profondamente immersivo.
In Before Speech, il suono viene scomposto in un flusso essenziale, in cui la potenzialità evocativa dei toni musicali e dei frammenti rumorosi prodotti da percussioni, violino e voce si intrecciano in un’armonia complessa. Questa fusione crea una pasta sonora cupa e avvolgente, capace di coinvolgere profondamente l’ascoltatore e di trasportarlo in un mondo di atmosfere intense e primordiali.
Language For Stone si presenta come un’esperienza sonora che va oltre l’ascolto tradizionale, offrendo una vera e propria immersione sensoriale in un universo in cui spazio e tempo si dilatano, evocando la vertigine dei sentieri montani e la profondità della memoria archeologica. La capacità delle composizioni di coniugare pensiero astratto e forma del canto sottolinea il potere evocativo delle pietre musicali come portatrici di storie antiche e di un linguaggio silenzioso, ancora da scoprire. Essendo il primo capitolo di una serie dedicata alle pietre del mondo, Language For Stone apre la strada a un progetto di esplorazione sonora in continua espansione, che promette di dare voce alle pietre di Vietnam, Spagna, Francia e oltre, continuando a svelare i misteri nascosti nel cuore della terra e della storia.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.