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L’Eden dei Luton

L’uomo fin dalla notte dei tempi si è sempre posto delle domande alle quali non ha mai saputo trovare una risposta. «Cosa succede quando moriamo? È l’immaginazione piùreale del nostro universo? Cosa succede quando ci sentiamo arenati?» Ogni conoscenza della realtà ha origine dall’esperienza ed è per questo che dobbiamo essere come spugne, assorbire il più possibile da ogni nuovo incontro, imparando ad ascoltare perrecepire al massimo da ogni essere umano.

Da queste difficili domande che il genere umano si pone ha preso forma il nuovo lavoro discografico di Luton, progetto dei due sound artist Roberto P. Siguera e Attilio Novellino. Seguito di Black Box Animals (SettledScores, LLC) del 2018, Eden è il secondo disco del duo pubblicato il 17 settembre dall’etichetta Drrreamocrazy.

L’album merita di essere ascoltato con attenzione perché è un lavoro in grado di arricchire l’ascoltatore e dal quale si può solo che assorbire vibrazioni positive.

Suddivise in due dischi, le 21 tracce di Eden sono una miscela unica di strutture elettroniche astratte, elementi elettroacustici, orchestrazione classica e un criptico approccio psicologico al suono per un lavoro che non si colloca in un genere predefinito.

Nel primo disco spiccano brani come Superstition con la sua delicata trama neoclassica intarsiata da frammenti elettronici. Non da meno How We Got intoThis Mess, una strumentale ricca di sfumature con le sue morbide note del piano accompagnate da tappeti di droni e archi. Un brano che saprà stupire ed emozionare.Con Confluence il duo dipinge un paesaggio sonoro astratto che si caratterizza per le pennellate celestiali degli strumenti acustici intrecciati con le pulsazioni elettroniche. Un sound stratificato che prende tanto da Apparat quanto da Jóhann Jóhannsson. Il primo disco si chiude con Hampstead, Outside Language, una composizione che strizza l’occhio al classicismo quanto all’avanguardia.

Il secondo disco si apre con l’atmosfera malinconica di White Ellipse, un brano che abbraccia le due anime del progetto, quella neoclassica e quell’elettronica. La stessa atmosfera della prima traccia riaffiora in Becoming Fantasy, una composizione raffinata e morbida dal carattere post-rock con gli strumenti a corda che compongono l’asse portante del brano. Raven Mesh è un’elegante produzione che si muove lenta con il suo fare inquietante dettato dalle note sospese del piano e dal tappeto elettronico che lo sorregge. Il suono dei piatti e la linea di contrabbasso contribuiscono a dare vivacità alla traccia.

Atmosfera rarefatta per Italian Embassy con la sua orchestrazione classica che accompagna il magma elettronico, un flusso lento in continuo mutamento per una narrazione ricca di pathos.

Eden è una miscela unica di musica elettronica ipnotica,intima e stimolante. Un album genuino che saprà lasciare il segno in ognuno dei suoi ascoltatori.




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