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L’ombra inquieta dei Lunacy

Uno spettro si aggira per la Pennsylvania: Lunacy, ha pubblicato il nuovo album. Una figura non riconosciuta, una sorta di ombra inquieta che compone musica altrettanto conturbante, ha rilasciato il 22 novembre 2019 il nuovo lavoro discografico, denominato Age of Truth per l’etichetta Third Coming Records.

Lunacy è un artista sconosciuto e irriconoscibile, mai comparso in pubblico se non come un’ombra o travestito con passamontagna e un look total black.

Age of Truth è un mix seriamente impegnativo di musica noise con introspezioni shoegaze, tra rumori non esattamente identificati ed un sound non di certo comprensibile a tutti. L’orecchio, non a caso, dovrà essere ben abituato a tale sound, l’alternativa è soccombere tra incomprensioni.

L’impronta psichedelica raggiunge l’ascoltatore inebriandolo, come una sorta di trance post-assunzione, in un vedo-nonvedo lussureggianti, tra giochi di luce e di echi, mentre il trasporto musicale conduce in luoghi sconosciuti.

Alla costruzione di quest’album hanno contribuito delle drum machine degli anni 80, sintetizzatori digitali ed analogici, insieme ad una serie di chitarre con altrettante accordature. Un prodotto che vien fuori così anche attraverso la registrazione su quattro diverse cassette. Il viaggio che ne fuoriesce è una sorta di camminata interstellare, tra crateri e mari lunari, in cui sollazzarsi.

Il disco alla fin fine ha la ratio di ricercare volutamente uno spettacolo criptico e assurdo.

Un artista d’altronde lo si individua anche attraverso il nome che ha scelto, Lunacy, e la pazzia musicale gli deve essere, senza dubbio, riconosciuta.




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