Pensieri di Dina, l’ambient intimo di Luciano Rovetta

Pubblicato tramite Rohs! Records, Pensieri di Dina dell’artista del suono Luciano Rovetta, si configura come un viaggio sonoro avvolgente, un paesaggio ambientale che unisce la delicatezza della chitarra e del sassofono con le possibilità infinite della sintesi digitale.

Ogni traccia nasce dall’improvvisazione spontanea, catturata e trasformata con cura in Max/MSP, creando un microcosmo di suoni stratificati e contemplativi. È come un sussurro che invita all’introspezione, un rifugio sonoro dove il tempo si dilata e l’ascolto diventa un atto di meditazione.

Il titolo si ispira all’omonima opera di Cesare Pavese, la quale sembra dialogare con questa musica: versi che riflettono un senso di pace interiore, di distacco dolce e imperturbabile. Come Pavese ci invita a restare immobili, a sprofondare nell’attimo presente, così questa musica si fa rifugio per chi cerca un momento di quiete, lontano dal frastuono del mondo. I versi finali, “Io sola sorrido / a distendermi qui dentro l’erba e nessuno lo sa”, diventano un mantra di serenità e di isolamento scelto, un gesto di resistenza alla superficialità.

Registrato tra le mura del nostro studio a Torino, tra il 2024 e il 2025, Pensieri di Dina è più di un semplice Ep: è un invito a fermarsi, a respirare e ad ascoltare le vibrazioni di un’anima quieta, che trova conforto nella contemplazione più profonda.

A partire dalla prima traccia, Dentro l’acqua che scorre ormai limpida e fresca di sole, Rovetta dipinge un paesaggio sonoro contemplativo, caratterizzato da un’atmosfera placida e avvolgente. Suoni morbidi e melodie scintillanti si intrecciano in un dialogo armonioso tra sax e elettronica, mentre la chitarra si fa protagonista nei momenti salienti del brano, aggiungendo profondità e colore alla scena sonora. La seconda traccia, È un piacere distendersi nuda sull’erba già calda, segna un incontro magico tra ambient e jazz, creando un connubio avvolgente e ricco di sfumature. La parte ritmica, vivace e pulsante, funge da struttura portante, mentre la texture sonora si arricchisce di elementi acustici e incursioni elettroniche, rendendo l’ascolto un’esperienza piacevole e coinvolgente.

Negli undici minuti di Sono sciocchi gli uomini, un sottile drone prende lentamente forma, espandendosi con delicatezza e avvolgendo l’ascoltatore in un’atmosfera sospesa. Lungo il suo percorso, il suono rarefatto del sax si mescola alle pulsazioni elettroniche, dando vita a una dinamica coinvolgente e sorprendente. Improvvisamente, le nuvole si dissolvono, lasciando spazio a una luce calda che si diffonde attraverso le morbide progressioni della chitarra: un breve ma intenso momento di solarità, che si rivela un’eccezionale parentesi di speranza nel cuore del brano. Tuttavia, questa luminosità viene presto soppiantata da una cupa sintesi granulare, che traccia uno dei passaggi più suggestivi e profondi dell’intero disco, regalando un momento di grande introspezione.

In questo album, Rovetta mette insieme un universo musicale ricco di sfumature, dove ogni dettaglio contribuisce a creare un viaggio sensoriale unico e suggestivo. Pensieri di Dina è un lavoro elegante e profondamente contemplativo, che trova nella narrazione ambientale la magia poetica di Pavese, invitando l’ascoltatore a immergersi in uno stato di quiete e introspezione. La sua capacità di fondere elementi acustici e elettronici in un paesaggio sonoro avvolgente rende ogni traccia un rifugio di pace, un momento di resistenza alla superficialità del mondo esterno. Attraverso questa musica, Rovetta ci guida in un viaggio interiore, dove il silenzio e la riflessione diventano strumenti di riscoperta e di serenità.



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