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Un viaggio immaginario con KARU

A due anni di distanza dall’esordio con Kuru su Beat Machine Records, Alberto Brutti torna con un nuovo lavoro per l’etichetta indipendente milanese a suon di elettronica, jazz e ritmi tribali con il suo progetto collaborativo KARU.

Rilasciato il 18 novembre 2022, An Imaginary Journey è un viaggio psichedelico che attraversa i territori inesplorati della composizione jazz: sei tracce dai densi e profondi passaggi di basso, vivacizzati da beat di sax scintillante, percussioni dal timbro suggestivo e complesse melodie.

In An Imaginary Journey l’ascoltatore viene a contatto con molteplici culture presenti nel disco attraverso differenti ritmi ancestrali e canti primordiali che vanno a comporre un unico e catartico rituale mosso dalla forza dell’immaginazione.

Ascoltare An Imaginary Journey è come intraprendere un viaggio spirituale alla scoperta delle diverse culture del Mondo attraverso suoni colorati e vividissimi. La materia acustica e la materia elettronica si fondono con i canti tipici come nell’intro di Kalam.

La prima traccia vede avanzare la trama elettronica a discapito del canto tribale che lentamente svanisce cedendo il posto ad un denso tessuto ritmico. Il contrabbasso dialoga con le percussioni e il sax contribuendo ad ottenere un sound caldo e avvolgente.

Purulli è ispirata alla festa di capodanno del popolo Gauvajut, una composizione legata alla tradizione ma con uno sguardo proiettato al futuro. La chitarra dal sapore jazz danza con le linee selvagge di sax mentre il contrabbasso traccia i confini della struttura con fraseggi dalla carica ipnotica e fisica.

Spears of Leaves è ispirata alla tribù africana dei Dogon, abitanti del sud est del continente africano, che utilizzano le foglie come forma di scaramanzia e “scaccia spiriti” nei loro rituali funebri. Nel brano è citato un frammento del documentario The Last Angel of history di John Akomfrah, che ricalca la matrice del blues e della blackness per raccontare il movimento dell’Afrofuturismo che da corrente afrocentrica è diventata una corrente di inclusione globale. Jazz e blues, un binomio apparentemente ovvio, tracciano una nuova rotta nel disco, lasciando nell’ascoltatore un senso di libertà.

An Imaginary Journey si rivela un ascolto raffinato e suggestivo che mostra tutta la maturità espressiva di KARU, un’esperienza intensa che coniuga il ritmo ancestrale della musica nella cultura tribale e la libertà del jazz.



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