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Self Titled: Io e identità di Kae Tempest

Per arrivare al nuovo Self Titled, in uscita il 4 luglio 2025 per Island, il percorso umano e artistico di Kae Tempest è stato lungo e tortuoso. Da oltre un decennio nei suoi album è proprio la ricerca dell’identità a stare al centro del discorso, a prescindere dagli strumenti sonori adoperati di album in album: il conscious hip hop dai temi politici di Let Them Eat Chaos (2016), l’incontro con la poesia di The Book of Traps and Lessons (2019), le astrazioni del più recente The Line Is a Curve (2022).

Nel disco in cui Kae mette al centro la propria persona, si avverte, tanto nei testi quanto musicalmente, la sensazione di un’affermazione a tratti definitiva, per quanto in costante evoluzione. Ad un primo ascolto, infatti, si percepisce come Self Titled sia un album capace di essere, allo stesso tempo, il più coraggioso ma anche il più rassicurante dell’artista inglese.

Se a livello puramente innovativo siamo lontani dai picchi di Let Them Eat Chaos, è impressionante notare come in dodici brani siano racchiuse tutte le influenze dei precedenti lavori firmati Tempest. Il flusso conscious di I Stand on the Line apre le danze, ma le carte in tavola non ci mettono molto a mischiarsi: l’omaggio a un hip hop più “classico” di Statue in the Square, le incursioni R&B che iniziano ad emergere in Sunshine on Catford, addirittura qualche momento spiccatamente pop come Bless the Bold Future.

Un copione che non cambia nella seconda parte dell’album, ma si arricchisce di sfumature pezzo dopo pezzo. Alle ansie sotterranee in salsa spoken word di Everything All Togheter risponde l’esplosività di Diagnoses, mentre nel finale spazio ai suoni acustici di Till Morning.

Una versione più confusionaria e pop di Kae Tempest dà vita a un disco compatto dal punto di vista di scrittura, meno sotto l’aspetto musicale rispetto alle precedenti uscite. Il vero punto di forza di Self Titled sta in realtà nelle sfaccettature, lontano da apparenze ed etichette, forse proprio come nelle idee dell’artista inglese. Se così fosse, ennesimo centro di una carriera priva di sbavature.



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