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L’attitudine ha un nome: Johnny DalBasso

Scritto, arrangiato e prodotto da Johnny DalBasso, Cannonball è il terzo album in studio del musicista campano, che aggiunge un altro importante tassello per una carriera in continuo sviluppo ed evoluzione.

Accompagnato alla batteria da Gianluca Terrinoni, primo musicista ad affiancarlo in studio, nel missaggio da Daniele Tortora (Afterhours, Daniele Silvestri) e nella masterizzazione da Giovanni Versari (Battiato, Vinicio Capossela, Verdena), il Nostro compone undici brani completamente attitudinali, per intensità, forza e carattere.

La breve durata, di circa 23 minuti, aiuta il lavoro a dargli l’identità metaforica di un vero e proprio pugno in faccia: i pezzi sono tutti frenetici e veloci, non esistono tempi morti, DalBasso è una macchina impazzita, una scheggia punk dedita solo ed esclusivamente alla propria natura, al limite della strafottenza. Ed è proprio questa forte caratterizzazione di ogni singola nota a rendere l’album particolarmente convincente e coerente, nonostante la proposta musicale non sia nulla di estremamente innovativo.

DalBasso trasforma in punk anche ciò che di base non lo è, come dimostra l’omonimo brano in chiave rock’n’roll e soprattutto la cover Furore di Adriano Celentano, suonata e cantata come avrebbe fatto Joe Strummer. Evidente l’influenza di Stooges e Sex Pistols in pezzi come il singolo Sufrimiento o nel crescendo Niente di male. Impossibile annoiarsi in una scaletta così forsennata, o richiedere un attimo di pausa, categoricamente vietato anche nei momenti “sulla carta” pacati, come potrebbero suggerire i testi intimi di San Francesca o Adesso e qui. Impossibile allo stesso modo non alternarli con una serie di testi irriverenti come Lascia a casa tuo marito, ma soprattutto impossibile fermare la quantità di riff che si susseguono uno dopo l’altro, molti dei quali entrano in testa e difficilmente ne escono.

Alla fine dell’album, sembra di aver appena iniziato l’ascolto, sembra di essere tornati al punto di partenza: tutte le premesse iniziali sono state soddisfatte, ogni cosa trova il proprio posto e si crea un equilibrio perfetto in un sound duro che di equilibrato e tenue non ha assolutamente nulla.

Complessivamente, Cannonball è un album che va ascoltato ed apprezzato non in quanto originale ed unico nel suo genere, ma nella sua decisione strutturale e nella sua credibilità, nonostante le sue piccole imperfezioni, come qualche traccia evitabile in un lavoro già di per sé breve. Sta di fatto, però, che in un periodo musicale per il nostro paese in cui centinaia di artisti cercano di riscoprire il punk e di farlo proprio, pochi ci riescono senza cadere nel ridicolo, e Johnny DalBasso è tra questi. E non possiamo far altro che ringraziarlo.




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