Space Between, un delicato rifugio sonoro nel caos della vita quotidiana
Pochi artisti riescono a tessere melodie in grado di evocare emozioni profonde e un senso di introspezione come il compositore e pianista Henrik Lindstrand. A distanza di un anno dall’uscita dell’Ep Last Child in the Woods, il musicista svedese-danese torna con il suo quinto album che promette di immergerci in paesaggi sonori ricchi di poesia e malinconia nordica.
Con le sue composizioni evocative, Lindstrand continua a esplorare spazi interiori, invitando ognuno di noi a immergersi nella riflessione e nella contemplazione. Space Between è un’opera che si preannuncia come un rifugio per chi cerca momenti di calma e riflessione in un mondo sempre più frenetico.
Space Between si concentra sull’importanza delle pause e dei silenzi nella musica e nella vita, offrendo un rifugio in un mondo assordante di stimoli esterni. L’artista sottolinea la necessità di creare momenti di calma e riflessione, affermando che la musica può fungere da santuario per l’immaginazione e la serenità.
Musicalmente, l’album rappresenta un’evoluzione significativa rispetto ai lavori precedenti, mescolando elementi neoclassici con sonorità ambient e sperimentali attraverso una gamma più ampia di strumenti, tra cui flauti e clarinetti, in cui Lindstrand riscopre il suo amore per organi e sintetizzatori, mantenendo il pianoforte al centro della maggior parte dei brani.
L’album si apre con il primo singolo The World Is Big, concepito per rievocare l’immenso universo dell’infanzia. Il brano si caratterizza per un sound delicato e avvolgente, in cui l’organo e i fiati si intrecciano armoniosamente, creando una texture capace di suscitare sentimenti di speranza ed entusiasmo. A rendere il tutto ancora più affascinante, Lindstrand ha inserito all’inizio e alla fine del pezzo spezzoni di cassette risalenti alla sua infanzia, arricchendo ulteriormente l’esperienza sonora.
È nella parte centrale di Space Between che Lindstrand ci presenta le sue creazioni più affascinanti. The Innocence e Silver Bridges sono due composizioni lente, frutto di semplici elementi come le melodie del piano e dei tappeti sonori ambientali, che, intrecciati tra loro, danno vita a brani capaci di evocare una profonda sensazione di conforto e rilassatezza.
Space Between ci invita a cercare rifugio nei momenti di silenzio e a riconoscere il valore degli spazi intermedi, diventando un delicato rifugio sonoro nel caos della vita quotidiana.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.