Heith, sospeso tra il passato e il futuro
Dopo aver apprezzato l’ottimo album di debutto X, Wheel, Heith, alias Daniele Guerrini, ritorna su Pan con Escape Lounge, un viaggio sonoro che sfida i confini tra realtà e immaginazione.
In questo nuovo lavoro, l’artista di Milano esplora ambienti liminali, spazi di transizione tra il digitale e l’analogico, tra il vivace cromatismo e i chiaroscuri industriali, creando un paesaggio sonoro che è allo stesso tempo rifugio e punto di passaggio.
Escape Lounge diventa così un spazio mentale, un luogo di inquietudine e di possibilità, dove l’ascoltatore può perdersi o trovare nuove luci, in un dialogo affascinante tra trip hop, folk ed elettronica. Un album che non solo ascolti, ma ti porta a entrare in un limbo vibrante, ricco di tensioni e rivelazioni.
Fin dall’inizio di ()()()()()()()___, con una sequenza di voci dark pop, arpeggi ipnotici e rumori astratti che amplificano la dimensione allucinatoria, il brano si combina per creare un paesaggio liquido e surreale. La successiva traccia, You In Reverse, si distingue per una batteria trip hop pulsante e per la presenza di un sax che emerge come un faro luminoso nella cupa atmosfera, conferendo alla composizione un senso di profondità e introspezione avvincente.
A Pair Of Dice con il featuring di Price è una traccia che incarna appieno l’animo folk di Heith. Gli strumenti acustici si mescolano a delicate increspature elettroniche, creando un brano corale in cui voci e strumenti si fondono in un’unica armonia, dando vita a un sound avvolgente. È un viaggio sonoro che celebra la semplicità e la profondità delle emozioni, lasciando l’ascoltatore immerso in un’atmosfera autentica e suggestiva.
Un altro momento suggestivo dell’album si presenta con Strange Middleland, una traccia realizzata in collaborazione con Leonardo Rubboli. Da un lato, i suoni della diamonica e della kalimba si intrecciano con maestria, creando un’armonia avvolgente che si fonde con le suggestive strutture elettroniche. Insieme, queste componenti evocano atmosfere di trance e sospensione, trasportando l’ascoltatore in un viaggio sensoriale ai confini del dub, ricco di mistero e introspezione.
Escape Lounge si configura così come un’opera corale, un album che non si limita all’ascolto passivo, ma invita a entrare in un limbo vibrante, ricco di tensioni, rivelazioni e suggestioni, confermando Heith come un artista capace di esplorare e plasmare le frontiere del suo universo sonoro con grande sensibilità e maturità.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.