Conversion, quando il suono diventa sia spazio sia emozione
Nel contesto sempre in evoluzione della scena elettronica contemporanea, Conversion si afferma come un lavoro intimo e raffinato, capace di rielaborare le proprie influenze con una spiccata sensibilità.
Il secondo lavoro di Markus Guentner e Joachim Spieth si distingue per la sua capacità di reinterpretare le radici dei due artisti — dall’ambient al dub, passando per la deep techno — attraverso una visione contemporanea ricca di sfumature.
Un album “after-hours” che, senza vincoli di formati convenzionali, si muove con fluidità tra profondità ritmica e quiete atmosferica, offrendo un viaggio sonoro ricco di stratificazioni e spazi aperti, dove l’ascolto diventa un’esperienza immersiva e introspettiva.
Partendo dalla prima traccia, Genesis, il duo crea un ambiente sonoro avvolgente e ipnotico, caratterizzato da una potenza sonora travolgente e da timbri ovattati che conferiscono profondità all’insieme. Nella parte centrale del brano, il suono si fa ancora più monolitico e intenso, assumendo le sembianze di un flusso inarrestabile che sembra impossibile da fermare o regredire, trascinando l’ascoltatore in un’esperienza sonora immersiva e senza via d’uscita.
Veil si presenta come una cattedrale sonora, sostenuta da tonalità organiche e da una profondità cavernosa, in cui il paesaggio sonoro stratificato si muove fluidamente tra ritmiche profonde e quiete atmosferica. I droni si intrecciano tra loro, creando un senso di spazio che risulta sia introspettivo che organico, immergendo l’ascoltatore in un’esperienza sonora avvolgente e suggestiva.
In Vortex, il duo riesce a fondere con maestria l’ampiezza dell’ambient con dettagli ispirati al dub, creando un risultato sonoro freddo e avvolgente, scandito da un ritmo costante che ricorda il tono solenne di un requiem. Questa combinazione perfetta coniuga le diverse anime dei due musicisti, tessendo una trama sonora seducente e romantica, capace di coinvolgere l’ascoltatore in un viaggio intenso e suggestivo.
In conclusione, Conversion si conferma come un album solido e coerente con il percorso artistico di Markus Guentner e Joachim Spieth: un’opera che incarna perfettamente l’ibridazione tra le ambient più eteree e le dilatazioni dub, dove il suono si trasforma in un’esperienza che abbraccia sia lo spazio che l’emozione. Tra struttura e vastità, densità e silenzio, il duo crea un paesaggio sonoro ricco di sfumature, capace di coinvolgere l’ascoltatore in un viaggio immersivo e introspettivo, in cui ogni elemento si fonde in un equilibrio delicato eppure potente.
Nato a Caserta nel 1989, innamorato folle della musica, dell’arte e del basket. Nel lontano 2003 viene letteralmente travolto dal suo primo concerto, quello dei Subsonica, che da quel giorno gli aprirono un mondo nuovo e un nuovo modo di concepire la musica.
Cresciuto col punk e la drum and bass, ama in maniera smoderata l’elettronica, il rock e il cantautorato. Fortemente attratto dal post-rock, dalla musica sperimentale e da quella neoclassica, non si preclude all’ascolto di altri generi definendosi un onnivoro musicale.