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Between Two Waves: una piccola gemma dei GoGo Penguin

Il jazz dell’ultimo decennio è riassumibile attraverso tre correnti principali: la contaminazione con il mondo africano e l’afrobeat, l’avanguardia più fertile che mai e, ovviamente, il legame ormai indissolubile con la musica elettronica. Tre spinte diverse, a volte complementari e a volte opposte, ma tutte ugualmente importanti per la rinascita di un genere che nell’ultimo decennio ha interessato ed occupato la critica come non succedeva da tempo.

In particolare, il nu jazz con le sue incursioni nel mondo dell’elettronica è sentito, per una questione anche solo meramente anagrafica, come lo stile che più di tutti si è imposto anche al grande pubblico, essendo di certo meno ostico del jazz d’avanguardia. Fra i principali gruppi di spicco a cavallo fra nu e fusion ci sono sicuramente i GoGo Penguin, candidati nel 2014 anche al Mercury Prize.

Gli inglesi hanno incarnato sapientemente un sound eclettico in grado di muoversi di genere in genere, ma senza mai perdere di vista la forma canzone ed il gusto per le melodie. E dopo aver affrontato un importante di cambio di formazione, con Jon Scott che ha recentemente sostituito lo storico batterista Rob Turner, il gruppo giunge ad un nuovo capitolo della propria vita musicale con Between Two Waves, in uscita il primo luglio 2022 per XXIM Records/Sony.

Badeep avvolge immediatamente l’ascoltatore in un dialogo a due fra piano e contrabbasso prima di esplodere a metà brano in una sfuriata dal sapore post-rock per poi riprendere, nel finale del brano, il motivo iniziale. Wave Decay sfrutta il pedale Palm Mute sviluppato dal danese Otto Sammy che permette al piano di Chris Illingworth di avvicinarsi maggiormente al suono dei sintetizzatori attraverso un gioco di silenzi ed effetti. Lost In Thought è sicuramente il pezzo più atmosferico del disco: l’impressione è quella di ascoltare il piano con la pioggia che batte sulle finestre all’esterno.

Between Two Waves è forse il disco più da camera dei GoGo Penguin, ma allo stesso tempo non perde quelle contaminazioni con post-rock ed elettronica che sono state da sempre marchio di fabbrica della formazione di Manchester. Complice la breve durata si arriva alla fine del disco con l’impressione che manchi qualcosa, ma la sensazione complessiva è che Between Two Waves sia concepito proprio per dare l’impressione di essere una piccola gemma.




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