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Alone Vol. 2: l’abisso perpetuo di Gianni Maroccolo

Il 17 dicembre 2018, data d’uscita di Alone Vol. 1, ha preso ufficialmente vita il nuovo percorso intrapreso da Gianni Maroccolo, il progetto di un “disco perpetuo”, come l’ha definito lui stesso. L’idea è quella di pubblicare due tappe di questo viaggio ogni anno, una il 17 giugno e l’altra il 17 dicembre. Un work in progress dalla durata ignota, con lo scopo di fornire una serie di elementi in grado di rendere mai arida la fonte d’ispirazione di quest’opera mastodontica.

Il 17 giugno 2019 arriva il secondo capitolo, Alone Vol. 2 – Abisso, in uscita per Contempo Records. Un “Abisso” vero e proprio, che narra la tragica storia del naufragio della F174 avvenuto nel 1996 in cui persero la vita ben 283 persone. Per raccontare e ricordare questa triste vicenda una serie di collaborazioni accompagna Maroccolo, che non disdegna l’importante fattore della collettività anche in questo progetto “solitario”.

La lunghissima Aditus in apertura riprende il discorso di Vol. 1, una suite criptica e in crescendo, capace di rappresentare alla perfezione il tema portante dell’album, avvolgendo l’ascoltatore in un tenebroso abbraccio carico di elementi ansiogeni e claustrofobici, complice la presenza di Beppe Brotto all’esraj, strumento tipico dell’India nord-occidentale.

In Discessio il duo Maroccolo/Brotto si arricchisce della presenza di Marina Rei alla batteria, per un risultato completamente differente dai 25 minuti precedenti, in salsa noise/punk. C’è spazio per la cover di The Abyss di Chelsea Wolfe, ben intrepretata da Angela Baraldi su un tappeto di droni pulsanti e vibranti. In Submersio il piano di Alessandra Celletti, possente nella sua dolcezza, fa da protagonista indiscusso, riuscendo ad innalzarsi in un mare di disperazione e a scacciare, almeno per un attimo, il male. Naufragium mette in mostra il talento cristallino di Adriano Viterbini alla chitarra, mentre le basi di Howie B e le voce di Francesca Bono spezzano l’atmosfera a tratti monotona precedentemente creata.

Complessivamente, Alone Vol. 2 appare sin dal primo ascolto un coerente continuo non solo del Vol. 1 ma dell’intero percorso intrapreso da Gianni Maroccolo, particolarmente ispirato e in grande spolvero. Non mancano dei momenti poco convincenti in cui l’attenzione cala, non essendo un lavoro immediato e semplice, ma nonostante ciò rimane una prova positiva e non possiamo far altro che aspettare dicembre per il terzo capitolo.




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